Le tue parole

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Le tue parole

amico mio

mi hanno emozionato…

hanno raggiunto il mio cuore

i miei penseri più nascosti

i penseri a cui non permettevo di affiorare.

Le tue parole

mi hanno tolto la maschera da combattente

e fatto emergere l’animo ferito

l’animo che mi fa combattere

anche quando non ci sono guerre da combattere.

La tue parole

amico mio

hanno fatto tramontare il sole

sui miei pensieri

 

Dedicato ad Arthur

Tu Donna

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Giornata di sole e vento. Guardo il cielo e vorrei avere carta e penna, o il mio pc, per mettere giu i miei pensieri. Cerco di registrarli nella mia memoria per poi non dimenticarli. Sto guidando. Sono le sette del mattino.

Tu,  Donna

un grande sole rosso

in un cielo nero,

un bocciolo di rosa

fiorito

su una grande quercia,

un sorriso colorato

su tanti volti cupi senza espressione,

una spruzzata di cacao

su una torta con la panna montata,

una colpo di frusta

su un animo indifeso.

Dialoghi

che non si sono incontrati

come strade

che corrono parallele

senza mai incrociarsi.

Dialoghi

in lingue diverse

che non si comprendono.

Parole

che a volte hanno fatto male

lasciando un graffio

che col sole

è diventato pensiero

La patina sul cuore e sull’animo

sta andando via

come un alito di vento

e le lingue diventano sempre più comprensibili

e le strade iniziano a incontrarsi.

Tu, DONNA.

una goccia di pioggia per riflettere

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Basta una goccia di pioggia per riflettere:

Pioveva forte quel giorno

quando sotto la pioggia

incontrai

uno di noi…

Pioveva talmente forte

che quel giorno

entrambi

ci girammo dall’altra parte…

Uno di noi

sotto quella forte pioggia mi disse:

…A volte per poter godere di un sorriso bisogna smettere di correre…

IO

qeul giorno

mi sono fermata

e oggi sorrido e sorrido per i sorrisi degli altri…

In un giorno di sole

ho riincontrato

uno di noi e sorrido per questo…

Renga delle quattro stanze – la memoria (by Apolide)

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…parole che ci toccano il cuore, parole che ci bloccano l’anima, parole…

p.s. io le pareti me le ricordo fuxia, rosa e rosa pastello…

tra le coperte
un ricordo proibito
blu, le pareti

tanti fiori di luce
e il calore del corpo

***

noi, ore dolci
passate , l’uno all’altra
stretti e intrecciati

la memoria non fugge
torna al cuore, il pensiero

***

compenetrarsi
tu, schiusa come un fiore
che vibri con me

io che ti sento viva
sono perso assieme a te

Il video: Forbidden Colours di David Silivyan e Sakamoto (dalla colonna sonora di Furyo)

La ricetta: risotto alle fragole, qui

*Gioco formato da un renga a 4 stanze (poesia Zen), di cui ognuna è associata a un brano musicale e ad una ricetta*

[Apolide]

…fatti trovare Stella (by Apolide)

fatti trovare, stella
non rifugiarti
in fiotti di rivalsa
non elevare torri
di difesa
non fuggire
su libri di facce
dov’è il vuoto
è qui il tuo posto
e tu lo sai

prendi ciò che è tuo
l’amore non teme
e viene
per essere accolto
un trofeo ambito
è vessillo
per cui si può lottare
per cui si vince
se lo si vuole
ma si deve credere
nella propria forza
nelle proprie braccia
e nello spirito
si deve volere,
se tu lo vuoi
diventa vero

lo so che
sei nascosta
lì, nel cespuglio di oleandri,
dietro la siepe d’alloro
lì, vicino al melograno
all’estremo confine del
giardino del nostro cuore,
che avevamo iniziato a
coltivare e che già c’è,
agli occhi stupefatti
di chi ci osserva

sì, gli altri già lo vedono
non chiudere i tuoi occhi
guardalo, è
splendente meraviglia
è già invidiata

E’ di fiori,
è di essenze profumate
questo posto,
è di frutti dolci
come un’Eden
in cui nulla è proibito

E’ di terra
umida e fertile
è di acque fresche
e limpide,
è di cielo chiaro,
primaverile giuramento

E’ un cinguettare
complice, ascolta,
è di voli giocosi,
osservali rapita
e una gazzella
dal mantello
liscio e lucente
vuole pascolarvi,
erba soave
la aspetta, e
il suo cerbiatto
l’attende, trepido

La mia cucina attraverso i tuoi occhi e il tuo cuore (by Apolide)

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 Sconosciuto, ti ho dato la mano e condotto in questa stanza che ora descrive il mio modo di essere, ma che all’inizio non sentivo tanto mia. Adesso mi piace e mi soddisfa. La mia creatività, la mia fantasia, il mio stile in ogni pezzo scelto per amalgamarla al resto della casa e sentirla mia.

Ecco come tu hai percepito questa stanza….

 

 

tinte pastello
oro, nella cucina
luogo accogliente

già intriso di ricordi
stanza vissuta assieme

***

condividere
noi, momenti di vita
crescere insieme

tu che separi chiare
io a tagliare cipolle

***

mangiamo assieme
come fosse da sempre
dirci di noi

e mettere in comune
i nostri due vissuti

***

e dopo il dolce
un caffè molto forte
da bere lento

io e te, occhi negli occhi
che ci caschiamo dentro

Il video: Pat Metheny – Don’t Know Why… E’ il chitarrista jazz più virtuoso che c’è, pezzo molto dolce e tranquillo.

La ricetta: Torta salata Patate e Carciofi: qui (la prossima volta la facciamo)

*Gioco formato da un renga a 4 stanze (poesia Zen), di cui ognuna è associata a un brano musicale e ad una ricetta*

[Apolide]

P.S. La pubblico perchè mi va e non perchè me lo hai chiesto tu. Lo sai, non faccio le cose che mi si chiede di fare ma ciò che mi sento di fare.

Il mio blog

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Il mio blog è un dialogo con me stessa in primis, per poi diventare un dialogo con gli altri. Se non mi fermo a riflettere, a farmi domande e a cercare di darmi risposte non sarò in grado di confrontarmi con chi mi sta attorno.

Il mio blog segue la mia logica. E’ fatto da miei pensieri, mie poesie, miei racconti, mie lettere. Parte da me, per poi arrivare a chi mi sta intorno e ritornare a me. La mia vita sono io e chi mi sta attorno. Le regole le fisso io, nel blog come nella mia vita.

Nessuno mi può dire scrivi di più. Non ci sono regole in questo caso.

Nessuno mi può dire scrivi meno commenti e più post. Anche in questo caso non ci sono regole.

Nessuno mi puo’ dire prima commenta nel tuo blog e poi in quegli degli altri. Seguo il cuore per scrivere e il cuore decide.

Qui la mia vita, semplicemente come essa è.

Il mio blog non può piacere a tutti, ma nemmeno io posso piacere a tutti. Sono felice per quelli che lo apprezzano, anche se qualche amico mi ha detto che spesso non lascia commenti perchè ciò che scrivo lo fa riflettere e non si sente subito di commentare.

I commenti, come scritto più volte sono doni, che mi aiutano nell’analisi di me stessa e dei vari temi della mia vita.

Ringrazio chi vorrà dialogare con me, ma ringrazio anche chi vorrà avventurarsi nel miei pensieri senza scrivere nulla, anche se sono felice ogni volta che ne ricevo uno.

Questo è il mio blog. Questa sono io.

Non ho la presunzione di ritenerlo un blog di facile comprensione, ma ho la convinzione che sia la mia vita e come tale deve essere presa da chi lo legge.

Scrivere per me è passione, ma non seguo regole temporali. Può essere che un giorno scriva diversi pezzi e poi niente per settimane.

Scrivo seguendo il cuore.

Un abbraccio a tutti coloro che hanno contribuito e contribuiscono a fare di questo mio blog un bellissimo blog.

Grazie a tutti.

una lacrima sul mio viso

Questa è la mia casa.

Oggi lacrime sul mio viso.

Una nuvola nel mio cielo.

Una nuvola ofusca la mia luce.

Mi ritiro nel mio mondo.

Non ho voglia di combattere.

Non me la sento di lottare.

Piango in silenzio.

Piango da sola.

Mi allontano verso il mio mondo.

Paura di ammettere che una piccola luce sta diventando sempre più grande.

Cerco rifugio nel mio mondo.

 

E poi mi si domanda perchè stellasolitaria???

lei

…un peccato lasciare parole bellissime isolate nei commenti…

…questo non è un mio post, ma scritto da Apolide come commento a Lui il 2.02.09 e qui lo pubblico…

un abbraccio Apo, Monica

Lei

Lei, che ha sempre dato

ha sempre dato molto

forse troppo,

nello scambio vitale

dovendo poi scappare

a volte,

per salvare il cuore

è qui, davanti a te

a un metro dalle labbra.

Lei avverte, ora

che tu la senti

e Lei comincia

appena, adesso

a sentirti in sè.

Tu sai che Lei è per te,

lo avverti dentro il petto

quando la pensi

lo senti quando rivolgi a Lei

parole che non sanno contenere

che piccola porzione

di ciò che prova l’anima.

Schiude piano le porte, Lei

e poi le chiude ancora,

biblica gazzella

che fugge sulle alture

e tu la insegui,

come ipnotizzato

seguendo gli occhi

e i colori cangianti

in moto leggero…

è l’invito alla corsa

infinita, nei prati

del sentire.

Presto saremo stanchi

presto sarà sera, ma

la Luce farà chiaro

il tramonto

la Luce, guizzo

interno d’infinito

saggia, saprà risplendere,

alla fine del giorno

tra le nostre mani

vibranti e inquiete

Adonai, Monica

Enzo

…lui

Non avevi deciso di scrivere,

ma qualcosa più grande di te

ha deciso per te.

 

Le parole ti escono

come la risata di un bambino

come il calore del sole

come l’umidità della nebbia.

 

Non vuoi pensare a lui,

ma lui è dentro i tuoi pensieri.

 

Vuoi mettere un cancello tra te e lui,

già l’hai fatto in passato,

e anche ora vorresti farlo,

ma lui non te lo permette…

lui entra nei tuoi pensieri,

prevede le tue mosse,

paralizza la tua voglia di scappare.

 

Lui è come il sole che ti scalda quando hai freddo,

è come l’aria che ti ritempra quando hai caldo,

lui è  energia nuova

per un nuovo giorno.

 

Lui è come un tocco di rosso

su tutti i tuoi neri,

è come un sorriso

ancora più sorriso dei tuoi

 

Lui è forse quello che avevi sempre desiderato

e ora

 hai il terrore

di aprire quella porta

che diventa sempre più alta, sempre più pesante, sempre più difficile da aprire.

…il mio soggiorno attraverso il tuo sentire

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Sconosciuto, ti sento, sei qui a guardare attraverso le mie parole questa nuova stanza…ti sento…ti percepisco…così come percepisco l’emozione e il coivolgimento che per entrambi questo gioco ha…e come tutti i giochi c’è una posta in premio e io vorrei correre verso quella meta ma è così coinvolgente ed emozionante questo momento che io non voglio perdermi alcun momento…continuo il mio gioco con i miei tempi…

Ed ecco cosa il tuo sentire ha percepito del mio soggiorno…

—-

relax e libri

una soffusa Luce

donano pace

atmosfera etnica

e un lilla spirituale

***

la pianta dice

molto sulle radici

ed è luminosa

e il ricordo degli avi

che sa farsi presente

***

entri la Luce

nei pomeriggi pigri

entri bassa

oppure sia dall’alto

le mattine festive

Il video: Purple rain di Prince (lo so, ti ho detto che il rock mi ha stancato , ma questo è un cult!)

La ricetta: canard aux pruneaux, per chi capisce il fancese, qui

oppure, per chi capisce l’italiano, anatra alle prugne, qui.

*Gioco formato da un renga a 4 stanze (poesia Zen), di cui ognuna è associata a un brano musicale e ad una ricetta*

Ed ecco davanti a noi il mio soggiorno

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Chiudi gli occhi, o sconosciuto illuminante e misterioso,

chiudi gli occhi e senti il profumo della lavanda,

chudi gli occhi e avverti leggerezza e semplicità nell’aria.

Immagina un’immensa distesa di lavanda che dona il suo colore ai muri,

due le tonalità scelte,

che danno colore e allegria

alla purezza e determinazione del bianco

e valorizzo il verde del mio animo!!!

Apri la porta, o sconosciuto,

apri la porta della mia casa ed entra direttamente nel soggiorno.

Chissà cosa colpisce il tuo sguardo…

Sulla parete di fronte un semplice ed avvolgente divano tre posti, con due sedute, e un pouf che puo’ essere tenuto vicino a ricordare una chase long o piu’ spostato, stile tavolino. Bianco. Tessuto leggero e delicato. Cuscini grandi, bianchi con colorati motivi floreali gli donano un tocco di colore.

Sulla parete, sopra di lui, due quadri che si fondono nell’ambiente:

due ballerine blu, che spesso mi fermo ad osservare e mi chiedo cosa mai stessero pensando quando sono sono state immortalate sulla tela

e un agave che sembra nato su quella parete.

Accanto al divano, confinante tra divano e porta della cucina, una lampada, austera ed intrigante al contempo. In una radice di una pianta, tra il blue e il verde uno stelo cromato dona attraverso un paralume di pergamena bianca bordato di argento luce,  originalità e fantasia alla stanza. La guardo e ripenso agli anni passati a scalpellarmi le dita, alla fatica per trovare un divano che non le togliesse il ruolo da prima donna. Apro la porta e il mio sguardo cade su di lei.

Olre la porta della cucina, sul prolungamento della parete principale, una libreria che fa angolo con la parete che divide zona giorno e zona notte. Bianca, come il divano, semplice e lineare, una parte aperta e una parte chiusa, da antine vetro e alluminio, e continua anche oltre la porta che conduce al reparto notte, e racchiude anche il termosifone. Questo modulo non ha pero’ la parete di fondoe dietro e si intravvede il lilla della parete. Libri, foto e candele si alternano in essa. Il mio amore per la lettura, il mio amore per me stessa, il mio amore per l’atmosfera.

Difronte al divano, un mobile anni ’50 lungo per tutta la parete, 2.80 mt in tre moduli di tre altezze…era nelle cose della nonna e ora sara’ li nella mia casa…sara’ bianco e al di sopra appendero’ la tele e qualche modulo lucido moderno…non c’è, ma io lo vedo, e li e la nonna sorride contenta.

Le tende sono bianche, lunghe fino a terra, importanti e ricche, con disagnati dei fiori arancioni e delle foglie verdi, rette da un bastone di ferro bianco…

…nella parte sinistra della stanza, davanti alla libreria, un tappeto persiano dona un tocco di etnicità e al centro del soffitto un lampadario composto da una padella satinata argento con bracci metallici e al termine di essi lucine tipo tipo quelle dell’albero di natale.

Lucine in fiori verdi anche sulla mensola da parte il divano, cosparsa di candele…

Adoro le candele, di forme e colori diversi…donano atmosfera, addolciscomo l’ambiente.

Solo la luce della radice illumina soffusamente la stanza. Le tende sono raccolte e da fuori le luci della strada. Una musica leggera mi avvolge. L’incenso vicino a me…

…questo il mio soggiorno…

Foto del mio bagno letto da uno Sconosciuto

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Un giorno, passeggiando in un mare di freschi pensieri, due sconosciuti si incontrarono, e naque un gioco…un gioco di emozioni, di sensazioni…e se deve essere gioco, gioco sia…e le regole sono fatte x essere stravolte e per crearne delle nuove…uno propone, l’alto accetta o rilancia…e il gioco sia….

…entra sconosciuto nella mia casa…ti porgo la mano…ma per ogni stanza ti raccontero’ una foto e tu, o sconosciuto la leggerai e poi, una poesia con uno dei quattro elementi comuni tu farai…e il gioco inizi….

la prima parte del gioco

poi ho letto questa e l’ho dovuta avere qui…poi ho rilanciato e ho voluto una ricetta (amore comune x la cucina) e una musica (gusti musicali opposti)

e l’ambientazione è perfetta….il mio bagno è…..

foglie, nell’acqua
di piante aromatiche
tu, rilassata

tante candele e un bagno
tra profumi orientali

Il video: Autumn Leaves / Cannonball Adderley with Miles Davis

La ricetta: Cannelloni ripieni con ricotta e spinaci (qui).

*Gioco formato da un renga a 4 stanze (poesia Zen), di cui ognuna è associata a un brano musicale e ad una ricetta*

[Apolide]

Quando vidi questa nuvoa stanza, mi venne l’idea della ricetta e dela musica…ma c’erano già due stanze…e allora che fare???? allora ho deciso di avere tutto qua e ho creato questa nuova pagina.

E lo sconosciuto disse:

Allora fai una cosa, se ti va… le due stanze che stanno di là delle foglie le seppelliamo, che sono un po’ tristi (e meglio seppellirle, le cose tristi, si deve essere allegri!).

Questa è una stanza allegra, piena di speranza, nuova, appositamente pensata per te, che sei in bagno, su come ti immagino e ti vorrei.

Pranzo coi cannelloni, ma senza pasta sfoglia, fatti con le crepes sono più delicati… Sono felice che l’ambientazione sia di tuo gusto.

La musica mi pare adatta. Incenso nel bagno, tardissimo pomeriggio invernale domenicale, quasi notte…Una candela. No, anzi, tutto il bagno pieno di lumini. Rosmarino (tonificante) o altra pianta aromatica nella vasca piena che sbuffa vapore. Ecco la prima stanza.

Ma la sconosciuta non volle…naque questa pagina e ora il bagno ha due stanze e anche una stanza, un piatto di cannelloni, autumn leaves eh si foglie ancora foglie … e il bagno sia….

…il mio bagno

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Benvenuto sconosciuto nel mio mondo parallelo!!!

Qui inizia il nostro gioco, ed ecco la prima foto raccontata, la foto del mio bagno.

Leggi, guarda con i miei occhi questa foto…avrai una domanda da giocare o da tenere. Buona foto:

Apri la porta ed entra con me in questa piccola oasi verde: verde il colore delle piastrelle, verde il colore del mobile…verde come un prato in cui ti puoi sdraiare…verde il colore della speranza…

Perchè verde tu mi domanderai??? Perchè verde pastello erano le piastrelle e io ho voluto scegliere un mobile lucido, verde bosco che desse tono al bagno…un bagno importante, ma anche moderno e particolare. Non poteva essere che verde!!!

Entra con me in questa stanza!!!

Il sovrano del bagno è il mobile:  lungo 1,75 mt sfrutta così buona parte della lunghezza della stanza e profondo 40.cm Lucido e verde bosco, con profondi cassetti e ampi armadietti. C’è posto per ogni cosa, senza dover mettere nulla da un’altra parte. Il lavandino rettangolare è bianco è decentrato, sulla sinistra, e sulla destra un ampio piano in granito bianco punteggiato di nero su cui appoggiare ogni cosa.

Volevo trovare una soluzione estetica e comoda perchè a casa mia tutto è appoggiato sulla lavatrice. Qui tutto è il protagonista, sovrano e collaboratori del sovrano,  e così nulla  è mai in disordine. Sul mobile un grande specchio illuminato da due faretti, che sono anche l’unico punto luce. Volevo un effetto originale e raccolto.

Le finiture del mobile sono in acciaio, così anche i porta salviette. Verde bosco o verde pastello o verdi e gialle le mie salviette profumate di natura.

Le tende completano il quadro: tende importanti, non da bagno e quindi ci stanno proprio bene: bianche e pesanti con disegni fatti a mano.

Le piastrelle solo alte, quindi il poco spazio libero che va al soffitto e il soffitto bianco.

Un tappeto tipo stuoia nelle varie tonalità del verde dona un tocco casual a un bagno freddo e austero.

Sulla sinistra il mobile bagno, sulla destra la vasca da bagno, separata dal  bidet e water da un muretto su cui ho posato tre piante grasse in vasetti grigi puntati di nero, che si abbinano al top del mobile (i vasetti sono il regalo per la casa nuova della mia zia Dida…non ho ancora inaugurato ma lei l’ha già vista)…sul top anche una candela rotonda verde e rossa, un profumatore di ambiente con essenze profumate e una candelina che gli fa emanare la fragranza e una statua egiziana che ho chiamato brutto ceffo.

Questo è il mio bagno!!!

 

dialogo tra me

Oggi, domenica a casa, tranquilla.

Io a casa tranquilla. Perchè?

Ah si, come posso andare a sciare oggi dopo una settimana a casa malata?

Si, il mio fisico a casa tranquillo, ma la mia mente tranquilla non è.

Il mio io sarebbe andato in Trentino a farsi 20 km di fondo.

Giornata fredda, ma il sole splende.

A casa tranquilla no, dai due passi in collina, aria pulita, aria di pensieri che corrono via, verso pensieri nuovi.

Qualche passo su verso aria sempre più fredda, sempre più nuova, una cioccolata calda e una fetta di torta.

Quattro chiacchiere con la signora del bar, un numero di teatrino e il pomerigio tra sorrisi e risate è volato via.

Tu, amico mio prezioso, tu amico mio grande, tu persona a cui voglio un bene dell’anima…

un amico comune,

l’amore per la natura e la montagna,

l’amore per la libertà,

l’amore per sè stessi.

Luce nuova

E’ scesa la notte

e una fitta nebbia sopra i tetti delle case

io a terra

caduta

e non so come rialzarmi

“segui la luce” mi sento dire

“segui la luce”

ma la luce dov’è???

 

Tante scale difronte a me

con gradini troppo alti

quante volte cado ancora

e non arrivo mai in cima!!!

 

La nebbia passa

e un flebile raggio di sole

sul mio sentiero…

una piccola grande luce

dà nuova energia a questa Stella

che brilla come non ha brillato mai.

 

“da dove viene questa luce???” domando.

“dal tuo cuore Stella”…”Sei tu che ti illumini d’immenso”

 

…e ecco una nuova luce

Rileggendo i miei pensieri

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Oggi ho deciso di rileggere il mio blog. Avevo già riletto, tempo fa, qualche articolo, ma tutto, dall’inizio alla fine, non l’avevo ancora fatto.

Rileggendolo ho visto me stessa. Ma il mio blog è la mia anima, lo specchio dei miei pensieri…le mie paure, le mie incertezze, i miei sogni, i miei desideri.

Io vedo semplicemente me stessa, a luglio come oggi, anche se il mio viso e il mio cuore hanno visto lacrime e sorrisi…si, ma io sono sempre la stessa.

Il mio blog è la mia vita. Rendere privati certi articoli sarebbe come voler cancellare certe aree della mia mente, certi capitoli della mia vita.

Ho commesso degli errori, ho lottato contro i mulini a vento, ho pianto, ho urlato disperata, ho sofferto, ma non ho abbandonato il mio sorriso. Ora il mio sorriso ha più luce, più forza.

Il mo blog rimane così, con tutte le mie emozioni e le mie sensazioni,e i commenti di chi mi sta aiutando a crescere.

Io sono qui e il mio viaggio continua.

…è tornato il sole dopo giorni di neve, di pioggia, di nebbia

E’ tornato il sole, dopo giorni di neve. Mi stanno tornando le forze, dopo giorni di malattia. Il sorriso sulle mie labbra. E’ tornata la mia voglia di confrontarmi, dopo giorni intrappolata nel mio mondo.

Con un sorriso nuovo ho letto le parole di persone amiche e ho lasciato il mio pensiero.

Con un sorriso pieno di luce leggevo con gioia parole scritte per me:

“…Stai facendo un percorso meraviglioso, e da quando hai scacciato dalle tue parole quei tre scimuniti leggerti è una delizia, scrivi veramente cose bellissime e si vede che vengono dal cuore, che nascono dall’esperienza diretta, dal dolore, ma anche dalla voglia di reagire a quel dolore e vivere la vita alla massima espressione.”

E’ tornato il sole dopo giorni di neve, dopo giorni di pioggia, dopo giorni di nebbia. E’ tornato il sole che ci asciuga le lacrime, che ci illumina il viso con il suo sorriso.

Ricorda, noi non siamo soli….

E lui, che nella sua bacheca su face book scrive qualche parola di una canzone di Vasco che mi riporta nel mio mondo, quello in cui ho trovato rifugio nei momenti bui, in questi ultimi anni sempre di più, in questi ultimi mesi sempre sempre di più…SIAMO SOLI…

E io, che gli scrivo che la canzone è bellissima, ma poi aggiungo RICORDA, NOI NON SIAMO SOLI…e lui sorride…

Giorni strani, direbbe qualcuno…giorni di sole…giorni di pioggia…

Nel grande libro è scritto…quello che è scritto noi non lo sappiamo, ma è scritto…

Senza pensare, senza riflettere gli scrivo un sms: hai due minuti due che ti chiamo??? e poi…il telefono squilla…

…la mente corre a quelle notti di luglio trascorse a parlare, alla magia del primo incontro, alle tensioni che abbiamo creato per fuggire l’uno dall’altro, all’intensità dei momenti trascorsi insieme…e adesso mentre scrivo continuo ad ascoltare quella canzone…MA NOI NON SIAMO SOLI…è bella, bellissima, MA NOI NON SIAMO SOLI

…che bello sentirti, ma sentirti come ti ho conosciuto io, mesi fa, lacrime fa, sorrisi fa….

e lui: io sono così….

…e spero, e te lo dico di cuore che tu rimanga così…

Sono emozionata, e sai perche’???? Perchè così, con semplicità mi hai detto che hai trovato il mio blog…ci sono rimasta un attimo, lo so, l’hai notato…mi sono bloccata…non ricordavi che ti avevo chiesto di non cercarlo.

Tanto di te nelle mie pagine, tanto di te nei miei pensieri.

avrai notato che i miei fantasmi non hanno un nome, non c’è il tuo nome, ma ci sei tu…le persone più importanti non hanno un nome“…rifletto ora su queste mie parole, dette di getto, dette col cuore…

eh si il mio blog è nato grazie a te, leggendo il tuo (che leggo tutt’ora)…grazie alla riflessione che mi hai invitato a fare…parlo di te, parlo di me, parlo dei mei fantasmi e del mondo in cui mi sono rifugiata…vivo a cavallo tra marte e la terra o ogni tanto fuggo sulla luna…

…nel mio blog la mia vita, si forze romanzata come hai detto tu, ma essenzialmente la mia vita…emozioni vissute, emozioni sognate, foto reali, foto desiderate….questo è il mio blog…il mio blog è per me e quindi non è detto che chi naviga nei miei pensieri mi trovi…ma io sono qui…

La vita è una questione di stile e nel mio blog il mio stile….non è detto che chi mi legge mi comprenda, ma non è detto che chi mi vive mi comprenda…il mio blog non è per tanti ma è per chi legge al di là delle parole, chi guarda una foto non scattatata…sono felice che tu l’abbia trovato, saro’ felice se tu lo leggerai…non troverai nulla di nuovo…troverai la Monica che hai conosciuto a luglio, quella che ha pianto per te, quella che ha riso con te e per te, quella che si è guardata dentro e ha iniziato il suo viaggio alla ricerca di sè stessa, quella che non vuole un uomo a metà, quella che non vuole un uomo che la viva con il timer, quella che vuole leggere il sorriso del cuore.

Nella vita, come dice il Vasco nella canzone, tutto può succedere….vivere in sieme a me non è facile…ma cosa è facile nella vita?

“le tensioni sono barriere che si creano per proteggersi…tra noi non ce n’erano…ma a volte le abbiamo create…”…”Prima evavamo solo noi stessi…come due ragazzini a svegliarsi nel cuore della notte per sentirsi…fare km x stare insieme…follia….ma questa è vita…questo è sentirsi vivi….”

“sono tranquillo, ho lavorato tanto”…

…si ma il brivido ci tiene vivi….

…ricorda con semplicità e follia…

e quando mi leggi pensami in quella stanza, con le candele, l’incenso e tanta magia…e saro’ felice se mi vorrai donare un tuo pensiero…

il mio blog è i miei pensieri e i pensieri di chi mi legge…sarei felice se i pensieri di chi ha fatto nascere il mio blog si unissero ai miei…un bacio grande P.

Il sorriso del cuore

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Nei notri occhi i nostri sogni, i nostri desideri, le nostre paure.

Occhi come specchio della nostra anima,

occhi come il fondo del baule in cui siamo intrappolati,

occhi come tramite tra noi e la nostra felicità.

Il sole brilla lassu nel cielo,

ma nel nostro cielo una fitta nebbia.

Non è un sorriso vero,

non è un pianto a dirotto,

è una lacrima che ci scende sul viso

e ci bagna il cuore.

E i nostri occhi non riescono a sorridere fino in fondo.

Un’ombra buia, opaca,  che vela la luce dei nostri occhi.

I tuoi occhi non sorridono e tu lo sai.

I tuoi occhi mi hanno sorriso

e tu hai avuto paura, e hai lasciato che l’ombra nera ofuscasse ancora il loro sorriso.

Il tuo cuore non sorride

e i tuoi occhi trasmettono la tua solitudine, anche se circondato da mille persone.

Io sono qui, reale, isolata dal mondo, nel mio mondo,

perchè avevo bisogno di ritrovare il mio sorriso

un sorriso spontaneo, un sorriso genuino,

il sorriso del cuore…

donna di cristallo

…e mi sento avvolta

in un manto trasparente

non mi copre

il corpo nudo

non mi riscalda

il cuore che ha freddo

 

…e mi sento immobile

senza la forza di muovere un dito

 

…e mi sento

come chi vuole urlare

ma non ha fiato e non ha voce

e non emette nessun suono

 

..e mi sento

come chi non ha spazio e non ha tempo

come chi non ha nome e non ha età

 

…mi sento una donna di cristallo

che vorrebbe dare colore

alle sue emozioni in bianco e nero

 

…mi sento donna di cristallo

intrappolata in se stessa

cielo colorato

nel cielo grigio

si apre uno spiraglio colorato

e un manto di simpatica allegria

mi avvolge

per qualche istante…

una voce avvolgente

mi prende per mano

e mi conduce

davanti a un grande sorriso…

e quel grande sorriso

mi dona qualche istante

di colorato calore…

il cielo non è più grigio

è un cielo colorato

è un cielo sorridente

è un cielo avvolgente

e io sono li

per qualche istante

e sorrido in questo cielo colorato

Cenere

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…non so perchè, ma mi è venuta una strana voglia di cercare, di trovare le poesie scritte quando ero ragazzina…posie scritte su vecchi quaderni, su fogli sparsi, ma tutte ritrovate in fondo al mio comodino…non so perchè io abbia provato questo desiderio di ritrovarle, come per custodirle in questo covo dei miei pensieri…tra tutte le poesie da me ritrovate questa sera ne ho scelta una, scritta sui banchi di scuola, alle superiori…

 

Cenere

…eh si è vero,

anch’io morirò,

diventerò cenere,

cenere come ce n’è tanta in giro

cenere dimenticata da tutti,

una bara bianca,

un cimitero di campagna,

qualche fiore qua e là,

ma sempre cenere è…

 

…ho scelto di iniziare questo viaggio nei miei pensieri di ragazzina con una poesia sulla morte…avro’ avuto 16 anni quando è iniziata una crisi profonda…rifiutavo il cibo, rifiutavo di vivere una vita che non avevo scelto io, fino a quando ho capito che volevo vivere la vita che io avevo scelto di vivere, e li ho iniziato a prendere coscienza di quanto valevo…ho tirato fuori le unghie e ho iniziato a vivere…

In questo periodo c’era una scissione tra Monica e la sua vena poetica Sahara, come se due persone fossero unite in un unico corpo.

…cade la pioggia

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Forte

cade la pioggia

nel grigio cielo…

pioggia

che sembra inondarmi

con un mare di gocce…

pioggia

che cade copiosa

goccia dopo goccia

e il cielo

si fa sempre più grigio…

 

Ma la pioggia continua a cadere

e sembra che non abbia più fine…

il cielo si fa sempre più scuro

e il sole

sembra aver smarrito il proprio sentiero…

 

Ho bisogno di luce

ho bisogno di sole…

cerco nei mie pensieri

cerco nella mia mente

ma la luce che vado cercando

non riesco a trovarla

e intorno a me si fa sempre più buio…

ti voglio bene amico mio

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Ieri mattina mentre mi aiutava a fare la foglia ora in cucina pensavo al grande affetto che mi lega a lui.

Conosciuto ad un corso di francese anni fa è diventato un mio punto di riferimento.

Uomo intelligente e affascinante, misterioso, mio confidente, consulente artistico per la mia casa.

Ieri mattina gli ho detto: sai come ti ho inserito nel mio telefono??? E lui: ho paura a sentirlo!!!! No, tranqui flautistabeh mi è andata bene, temevo imbianchino!!!!

Ieri pomeriggio lui e il suo collega hanno suonato ad un’inaugurazione di quadri (peccato che nessuno li ascoltava)…io, mi sono emozionata…l’avevo sentito cantare, ma suonare mai…

La nostra amicizia è nata per caso…lui che mi presta dei cd…ci fermiamo a chiacchierare dopo la lezione e dopo il corso durato ben due anni rimaniamo in contatto…

…quando sono giù lui c’è…quando ho bisogno di una mano amica lui me la dà…e mi ha dato un’aiuto prezioso anche per la scelta dei colori della casa…

ti voglio bene amico mio…

…le parole sono tutto ciò che ci rappresentano

Tutto ha un’inizio e per tutto c’è una motivazione, anche per questo post.

Come dico sempre nella riflessione nasce riflessione, e questa nuova riflessione nasce da un commento di Nunzy:

https://stellasolitaria.wordpress.com/2008/11/17/la-vita-e-proprio-dura/

Non sono la persona che si arrabbia e chiude la porta sbattendo. Sono una persona che ci rimane male, questo si, ma che ama confrontarsi per capirsi meglio, per capire meglio, per crescere. Sono aperta al dialogo e, forse per questo, dò molta importanza ai commenti.

Ieri sera tornata da francese ho letto la discussione tra Diemme e Giò, e per telefono a Paolo ho letto i loro commenti. Poi stamattina ho letto il commento di Nunzy, che per non creare polemica lo ha scritto nel suo angolino. (lo apprezzo molto)

Non amo le polemiche, ma amo le situazioni chiare. Lo so, puo’ sembrare un paradosso, ma per questo lotto da una vita contro ciò che a mio avviso non lo è. Nonostante tutto voglio riprendere il commento di Nunzy.

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18.11.08 scritto in “Salotto di Nunzy” ore 15.59

Nunzy, che bello leggere il tuo commento al tuo ultimo post, anche se come ho scritto il tuo commento mi ha depistato…mi ha portato lontano da quella che io sono…da quella che mi sento essere…forse un’ombra forse aria forse nulla di reale forse un insieme di pensieri di paure di sogne ma nulla di egoistico nulla che mi vede sola e da sola nell’universo…dici: che a volte ti sorprendo…io sono semplicemente me stessa ieri come oggi e spero come domani…forte e fragile al contempo, solitaria e di compagnia ma sempre me stessa ma leggere il tuo commento mi ha fatto male, non x quello che scrivi ma x come mi vedi…egoista??? io volevo solo dirgli che se ha voglia di urlare non da solo ma con qcn io ci sono…e gli avevo anche scritto che non era ora x un nuovo inizio x’ tante prove doveva ancora affrontare…non x’ fra noi come coppia ci sono problemi io e lui siamo due persone e se ha bisogno di me io ci sono come persona…non come morosa…e non ci vedo nulla di egoitico o egocentrico in questo…chi mi sta accanto mi continua a dire che devo ascoltare i miei di problemi e di bisogni e non quelli dei fantasmi che secondo loro io ho messo in primo piano…non vorrei avere frainteso le tue parole come ieri ho frainteso quelle di diemme…un abbraccio Monica

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19.11.08 scritto in “Salotto di Nuzy” ore 13.09

Cara Stella ..
in questo luogo purtroppo le PAROLE SONO TUTTO CIO’ CHE CI RAPPRESENTA..
spesso questo è un problema….ma moltopiù spesso una “soluzione” per imparare a capire come gli altri ci percepiscono…
proprio in questo mondo virtuale noi troviamo e ci confrontiamo coi nostri limiti..e con le nostre ombre……
ma è fondamentale che tu distingua fra AFFERMAZIONE EGOICA DI SE STESSI
ed EGOISMO
Il mio commento aveva lo scopo di fartinotare che in questo momento sembra fondamentale per te AFFERMARE TE STESSA E I TUOI BISOGNI..
E CHE QUESTO POTEVA LASCIARE ADITO A FRAINTENDIMENTI…per quei pochi (spero) che non sono in grado di leggere dietro le parole cosa si nasconde….
Noi ci siamo incontrate per effetto di un destino che aveva deciso questo ..e in virtù di questa nostra complicità che mi permetto di dirti alcune cose..sento che in questo momento per te molto particolare tu debba non essere sostenuta inquello che non ritengo giusto e leale nei tuoi confronti..
e poi forse è vero che non ci conosciamo con gli occhi del “vero matweriale”..ma con gli occhi del cuore si..io ritengo di essere in grado di non lasciarmi trasportare dalla banalità..e lo sai non uso mai parole tanto per..da me magari avrai ogni tnto qualche tirata d’orecchi..ma pur sempre una sincera espressione del mio affetto….
Ti ho risposto qui sul mio blog perchè non voglio entrare nella polemica che si potrebbe creare se dovessi confrontarmi con chi giudica senza conoscere
***a me interessi tu e se ci rimani male mi dispiace***
con affetto nunzy

Nunzy carissima,

pubblico qui i tuoi commenti non certo per fare polemica, non è il mio stile. Considero questo momento un momento per evolvere e, al contempo, per farti capire e farvi capire come sono davvero, al di là della scorza IO.

Le parole esprimono i nostri pensieri, le nostre paure, le nostre gioie, i nostri sogni. Il blog è l’angolo della parola. Parole che vengono giocate per esprimere le nostre emozioni e le nostre senzazioni.

Monica è una e basta. Ma effettivamente Monica può non essere percepita come lei realmente è. Forse questo dipende dal fatto che in questi spazi tendo a parlare di me, ma non sono così egocentrica come posso sembrare. Il mio blog è nato da una riflessione che sono stata invitata a fare mesi fa ed è nato per me stessa. La prima persona che l’ha letto sei stata tu, e dopo il tuo incoraggiamento ho dato il link anche ai miei amici. Ricordo le tue parole: è già bello, ma promette di diventare splendido!!! Quando vengo nei vostri angolini commento sulla base dei miei pensieri e delle mie esperienze. Chi mi vive giorno dopo giorno sa che io sono un uragano in continua eruzione, parlo tantissimo (e non solo scrivo tanto), non sono mai ferma, sempre in continuo movimento, fisico e mentale. Quando sono fuori o al telefono con chi mi vuole bene non parlo solo di me. Sono molto curiosa e mi piace farmi i fatti degli altri, ma ascolto anche senza proferire parola quando qcn mi racconta le proprie tribolazioni. E poi intervengo.

Il mio blog è molto legato ai fantasmi, anche perchè se no fosse stato per un fantasma che mi ha invitato a riflettere il mio blog non esisterebbe e noi non saremmo qui adesso. Il mio bisogno e la mia voglia è tirare fuori quello che provo, quello che sogno, quello che desidero…gli altri sono fondamentali per me…ma questo blog è la storia della mia vita e quindi deve per forza essere incentrato su di me…non vuole essere un blog silente, per questo amo i commenti e confrontarmi con voi. I commenti sono riflessioni nelle riflessioni e aiutano me (in qeusto caso) e chi li scrivi a conoscerci meglio e a superare paure, ansie, o semplicememente per arrivare a noi stessi.

Nunzy, rimanerci male, non vuol dire fare la permalosa e offendersi. Non è il mio stile. Grazie a te io sono qui adesso e anche grazie a te il mio blog è così bello oggi. Grazie a te e a chi ruota intorno a te mi sono posta nuove domande e sono qui ora a cercare di darmi delle risposte.

Il mio blog è lo specchio della mia anima. Parlo spesso di fantasmi (è nato grazie ad un fantasma), ma parlo anche di amicizia, della mia famiglia, della mia casa…ogni tanto metto qualche ricetta, vorrei parlare delle mie escursioni…mettere altre poesie che ho scritto…continuare a parlare dei miei amici perchè questa è la mia vita…

Egoista? Egocentrica? egoica? sono tutti termini che hanno una cosa in comune: io…

Chi mi vive giorno dopo giorno a differenza di chi mi legge ha la percezione di come io sono…è come se avessi una maschera e dò un’immagine di me, poi in fondo anche io sono umana e se mi lascio andare abbandono le sembianze aliene…mi piaccio, mi voglio bene, in fondo penso di essere una bella persona (me lo dicono sempre alla fine mi sono convinta…) ma c’è ampissimo spazio di miglioramento.

Nunzy, vorrei riuscire a farti percepire come Monica è realmente.

Come ha detto Giovanni è stato percepito un lato di me…e come ha detto Diemme è un problema di comunicazione…quindi io ho lasciato che voi mi percepiste cos’ e forse voi avete voluto percepirmi così…io sono semplicemente Monica

Piano piano lei prende forma

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Piano piano lei prende forma. Così l’ho sognata, così l’ho pensata, così lei sarà. Non ho fretta, piano piano lei prende forma. Ogni singolo pezzo è scelto con cura o fatto con amore. Ogni cosa è studiata e pensata e tutto ha un senso. Piano piano lei prende forma. Prende forma sotto i miei occhi, con il mio cuore, con le mie mani. Ogni cosa ha un senso, un significato, un perchè. Non ho fretta. Non devo avere fretta. Lei sarà semplicemente bellissima.

…io che vivo nel mondo di Alice

…io, che vivo nel mondo di Alice, io che sogno ad occhi aperti, io che mi emoziono davanti a un tramonto, a un bimbo che gioca in un prato di margherite, io che sono felice quando qualcuno mi pensa o mi dice ti voglio bene…io in questo mondo di Alice ci sto bene…l’aria è leggera e profumata, non ci sono nuvole nel cielo e splende sempre il sole, gli oggetti hanno forme morbide e colori sgargianti…non c’è cattiveria, arroganza…siamo tutti uguali e nessuno ci vuole ferire…questo è il mio mondo…il mondo di Alice e io sono la fata che si alza al mattino con il sorriso, la fata che crede nella buona fede delle persone, la fata che crede nelle emozioni vibranti…la fata che ha intrapreso un lungo viaggio perchè si vuole bene…la fata che insegue dei fantasmi….io voglio continuare a vivere nel mondo di Alice perchè voglio continuare a credere che ci siano tante belle persone intorno a me, perchè voglio continuare a crescere nella buona fede della gente che mi sta accanto…io, che vivo nel mondo di Alice sono felice di abitare in questo mondo parallelo…vi aspetto nel mio mondo, il Mondo di Alice…

Giorni strani, ma il sole splende

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Giorni strani, come direbbe qcn. Ma quali giorni non sono strani? Giorni di sole quando fuori piove, giorni di pioggia quando fuori splende il sole. Giorni in cui mi rendo conto che rincorrere fantasmi non mi ha fatto andare avanti. Sono ancora ferma da dove sono partita. Ma nel mio viaggio si che sono andata avanti. E come mi ha detto Gio: quando non so dove andare alzo lo sguardo e seguo la luce. Il faro è li, per illuminare il mio sentiero.

E poi, oggi, leggendo i commenti, Diemme mi invita ad unirmi a loro nella discussione sull’essere single. Non mi sono unita a loro in questi giorni perchè avevo bisogno di continuare il mio viaggio. Leggevo le loro parole, ma avevo bisogno di capire dove stavo andando. E poi è vero avevo pochissimo tempo. Oggi pero’ ho riletto sia il post di Diemme che quello di Arthur e tutti i commenti per poi lasciare il mio pensiero.

L’essere single è sempre presente nei miei racconti, nei miei pensieri, così come la mia voglia di avere una persona accanto e il profumo di mamma che sento nell’aria. IO, che sono single anche quando ho una storia, perchè il bello di avere una storia con un fantasma è che ti senti single. Fantasma appunto, lui non c’è. Cambia il lui, ma la scena è sempre la stessa. E allora arriva il momento in cui ti fermi sul sentiero vs. te stessa e ti chiedi: ma io perchè rincorro sempre fantasmi??? Cambia il nome, cambia l’età, cambia l’anno, cambia il contesto, ma sono tutti fantasmi e tu rimani un’inseguitrice di fantasmi.

Ma ora basta. Sono stanca di capire: “sai, ho sofferto tanto” (ma chi non ha sofferto???)…”il passato è dentro di me, vorrei andare avanti, ma è sempre davanti ai miei occhi”(grazie al passato siamo diventati quelli che siamo)…”sei la donna dei miei sogni, ma non ci riesco”…”dopo di lei ho deciso, non mi innamorero’ più”…”Io sono così…(tutti siamo così, ma dove sta scritto che mi devo piegare solo io???).

Ora basta. Il viaggio prosegue, ma io ho deciso. Non voglio più fantasmi nella mia vita. Non voglio mezze ombre che mi distolgano dalla mia meta:  me stessa!!!

Ora basta, di raccontarmela da sola. Se fosse stato vero tutto quello che i fantasmi hanno detto io non sarei qui da sola. Ma ora ho capito: il mio viaggio prosegue, ma io rimango da sola. Sono stufa di essere io l’albero che si piega.

E la città si veste di una luce nuova…

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Up date: 09.07.09

Ho rieletto i commenti e mi sono commossa. E’ stata una follia davvero ma magica e non me la dimenticherò mai. E che emozione nel rileggere i commenti di amici cari di Blog, in particolare quello di Nunzy, che conservo sempre nel cuore.

Up date: 12.11.08: (sua mail)

Racconto bellissimo…
[è sul tuo blog privato?]
Un bacio.
Grazie per queste parole.

Up date  10.11.08:

***venerdi 7 novembre ho girato a P. uomo sulla fune questo racconto:i***oggi 10.11.08 ha scirtto un post sul suo blog in cui conferma che non ha risolto se stesso***sarà…***il mio viaggio continua ma ho capito che su di lui cala davvero il sipario***SEI E RIMARRAI UN UOMO SULLA FUNE***ti auguro di essere felice***ti voglio bene tanto….****

Sono quasi le cinque e mezza della sera e la città si veste di una luce nuova, la mia città. Sono agitata, nel traffico della sera, emozionata e agitata al contempo. Ho qualche minuto di ritardo, ma c’è traffico. Nel mio essere emozionata sono tranquilla…forse un paradosso, ma io mi sento così.

Arrivo alla stazione e lo vedo. Lui, bellissimo! Elegante completo e impermeabile …dopo ha una cena di lavoro a Torino..classico look tenebroso e affascinante, formale e casual…non sono indifferente ai suoi occhi grigio azzurri e ai suoi capelli rossi…alla sua aria un pò triste e un po’ allegra…non voglio essere indiffirente, anche se questa è una regola di questo viaggio.

Sale, mi dà un bacio sulla guancia e iniziamo a chiacchierare…c’è traffico a quest’ora della sera.

C’è un velo di imbarazzo fra noi…abbiamo paura che la nostra magia ritorni…ma se magia è che torni…

Lui è venuto a riprendersi la macchina che ha lasciato per qualche giorno a casa mia…ha scelto un giorno in cui doveva andare a Torino…secondo me ha scelto proprio questa sera perchè aveva poco tempo da dedicarmi e quindi non aveva bisogno di mettere il timer…glielo dico…si altera leggermente…”non è vero”, dice …ma sa che non gli credo.

Andiamo direttamente al mio garage e tiriamo fuori la macchina, qualche minuto davanti a casa mia e tra noi si riaccende la magia…il cuore che gli batte forte forte…il desiderio di me sale, forte, fortissimo…io ho iniziato il mio viaggio e non lo bacio, non voglio baciarlo, lui prende la mia mano e ….

… tra noi un legame forte che non vogliamo sentire …

Prende la mia mano e se la mette al petto. E io, un pò arrogante gli dico: “non ce n’è bisogno”, lo so…

io che ho iniziato questo mio viaggio per capire, per capirmi…ieri sono caduta, ma non ho pianto, ero li sorridente, per terra, su questo sentiero…un amico mi ha detto: alza lo sguardo se non sai dove andare e segui la luce…ho alzato lo sguardo e ora seguo la luce…il mio viaggio continua!!!

Lui, deve risolvere sè stesso, ritrovare la sua parte mancante che si illumina a intermittenza, ma quando si illumina, s’illumina d’immenso…

Nella tranquillità della nostra intesa mi ha detto: “dovevamo vivere i momenti per quello che ci davano, ma non siamo stati capaci…se fosse un altro momento potremmo darci di più…magari non funzionerebbe, ma avremmo tanto da donarci…” sono convinta che ogni momento possa essere quello giusto…la vita è come il mare, bisogna prendere l’onda, ma le onde vanno viste e riconosciute, se no non le prenderemo mai…

Lui, che mi chiede se ci vediamo settimana prossima e io che gli rispondo:”” vediamo. Mi guarda e dice: “che vuoi da me”…ti propongo di uscire e tu mi rispondi così…e io sorrido..

Io, caduta sul mio sentiero…lui che mi risponde: “quando sarai più avanti nel tuo viaggio, se vorrai, me ne potrai parlare. Ora come ora non sai nemmeno tu dove stai andando…e comunque io il tuo viaggio non necessariamente  lo devo capire, è il tuo viaggio”

Lo guardo…il suo sguardo è quello del nostro magico incontro…il primo incontro…

Gli chiedo cosa pensa…”nulla” mi risponde….non è vero, lo so….

E’ ora che parta…il tempo è finito…prima di salutarlo, con un bacio sulla guancia gli dico: “non sei una persona fredda, hai solo paura di esternare ciò che provi…i tuoi occhi sorridenti e parlanti…si, ma quando sei con me”

Mi guarda, sorride, scendo e me ne vado…

Sono li, per terra, ci rimango tutta la notte…prima conservo il sorriso, poi sopravviene la paura del buio, della notte che incalza…penso al consiglio di un amico…trovo la luce, mi addormento.

Mi sveglio con il ricordo del magico momento passato con lui la sera prima…qualche minuto che nel mio cuore e nella mia mente, si dilata..”un altro momento magico e particolare, ricco di emozioni, trascorso con te”

Chiudo gli occhi e le foto più belle sono li nella mia mente…i suoi occhi che mi dicono che in quel momento è felice…io e lui insieme bellissimi…lui appoggiato alla sua moto e mi sorride…

Non capisco perchè la gente non voglia prendere l’onda…proprio lui che va in barca a vela…a volte bisogna rischiare di versare una lacrima o di fare un bel sorriso…rischiare per essere felici ancora…

Oggi, una giornata di sole…e il mio viaggio continua…

La tua sete di coccole

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messaggio ricevuto oggi da Anto su face book:

io non sono così determinata, non riesco a rinunciare alle coccole, ai sentimenti sinceri.
Vorrei gente sincera che mi ami per quello che sono.
Nella mia vita, ci sono persone che danno un senso alla mia esistenza, alcune non ci sono più , e non immagini la sensazione di vuoto negli angoli del cuore dove loro erano collocati.
“Amici”…..Grande parola, ne ho solo due!!! li amo, è un bene infinito!!! non potrei stare senza di loro…
Mio marito cerca di capire il mio bisogno di coccole, ma non sempre è in grado di concepire questa mia sete.
Sono nata in una famiglia che mi ubriacavano di coccole, non avevo un secondo durante la mia giornata in cui non c’era qualcuno che mi coccolasse, e adesso questo mi manca da impazzire….
 
Anto mi ha mandato un abbraccio su face book
 
 
Cara Anto,
la determinazione è in noi, basta volere che essa emerga.
Non sono dura e fredda come a volte voglio apparire, serve come barriera difensiva, serve per farci soffrire di meno, alla fine soffriamo uguale, ma almeno abbiamo la presunzione di soffrire meno.
Le coccole, gli abbracci, i baci, le carezze mi fanno stare bene.
Al mattino quando esco la mia mamma mi dà sempre il bacio e spesso mi abbraccia forte.
Io e il mio amico Crs ci abbracciamo forte, amicizia vera e sincera.
Non ho mai avuto una storia con una persona estroversa, calda, avvolgente. Io che metto un bacio, una carezza, un forte abbraccio, un sorriso prima di ogni altra cosa.
Ho iniziato questo viaggio per ritrovare me stessa. Forse ha ragione quel qualcuno che qualche ora fa mi ha detto che non so nemmeno io dove sto andando. Quel qualcuno che mi ha chiesto di vederlo compatibilmente con il mio viaggio. Vederlo non è compatibile con questo viaggio. Pensarlo non è compatibile con questo viaggio.
Non sono fredda e insensibile. Pensare di non avere una persona da pensare, da sognare, una persona a cui scrivere e mandare messaggi dolci o romantici o accattivanti.
Cara Anto, guarda i suoi occhi, sembrano freddi e di ghiaccio, sono dolci e teneri quando si lascia andare, quando sta con me.
Quel qualcuno stasera mi ha detto: se fosse un momento diverso forse io e te avremmo potuto provarci, magari non avrebbe funzionato, ma ora, sai i miei problemi, il momento.
Io so tante cose, ma voglio stare sopratutto bene con me stessa, per capire e ascoltare gli altri.
Io l’attiro e lo respingo.
Lui un fantasma. Lui l’uomo sulla fune. Io e lui follia e pazzia.
Il vecchietto un fantasma. Pensavo di avere una storia con lui e in realtà era una mia illusione.
Il poliziotto un fantasma. Un fantasma come gli altri.
 
Loro Anto sono le persone che devo allontanare dal mio cuore e dalla mia mente.
Storie che di reale, fisico e vissuto hanno poco, ma che comunque fanno soffrire.
 
Ho iniziato il mio viaggio perchè voglio stare bene, e oggi sono caduta. Sono caduta perchè la mia freddezza si è trasformata in: ci pensero’…
No Anto, non ci devo pensare, è il presupposto sbagliato.
 
Capisco la tua sete di coccole, di abbracci, di sorrisi…ma se tuo marito non è stato abituato, cresciuto, educato così per lui è un mondo alieno, un mondo parallelo…
 
Grazie amica mia per aver letto queste mie parole…grazie amica mia per avermi fatto scrivere queste parole…
 
Ti abbraccio e ti sorrido…

…il cuore di Anto…

(da: commento di Antonina del 04.11.08 a “Mio Padre”

Ciao, come promesso,questa sera sono venuta a trovarti. Ho letto un pò di tutto, ma per poter riflettere e pensare a tutti i contenuti che hai steso, mi ci vuole almeno un mese.
Ti domanderai come mai il mio commento lo esprimo proprio quando parli di tuo padre….
Sai io il mio non mi sta più accanto da anni; non è morto, e non vive neanche troppo distante da me, ma quasi 10 anni fa ha deciso di non essere più un padre, ne per me ,ne per i miei fratelli.
All’inizio non soffrivo di questa sua scelta, ero arrabiata, provavo odio nei suoi confronti, per quello che abbiamo dovuto subire per colpa sua.
Non è sempre stata un cattivo padre, forse eravammo troppo piccoli, io e i miei fratelli, per capire….
Ma le sue premure, il prendersi cura di noi, con il tempo si è trasformata in didattura,(non scherzo).
Mi ha detto che mi voleva bene, tantissime,volte ma con l’andare del tempo, non ho più creduto alle sue parole.
Non voglio annoiarti, voglio solo dirti che le parole scivolano sulla pelle, i gesti quotidiani restano nella memoria per sempre.
il papà è una figura fondamentale nella vita di ogniuno, soprattutto per le ragazze, ma non tutti riescono ad apprezzarla, e quando viene a mancare, ti crolla il mondo, è come una casa senza un pilastro portante, sta su ma a volte ha dei cedimenti.
Ti chiederai quando è stato il momento in cui mi sono resa conto che mi mancava mio padre, nonostante fosse “cattivo”, quando sono rimasta incinta del mio gioiello più prezioso, Camila.
Adesso basta…seno piango!!!
Ti prometto di venirti a trovare ancora e ancora…
E per concludere, prova tu a fare il primo passo verso tuo padre non avere paura, in fondo tutti i giorni ti fa capire quanto ti vuole bene, e magari ha bisogno anche lui di sentirsi dire TI VOGLIO BENE
BACI, BUONA NOTTE

Non è la prima volta che un commento diventa un post, ma è la prima volta che faccio un post con esperienze di vita di qcn altro…spero che questo non urti la sensibilità di nessuno…è un mio piccolo dono per te…spero che ti scaldi il cuore come le tue parole hanno scaldato il mio…non solo i sorrisi scaldano il cuore ma ogni esperienza di vita…un bacio a te Anto e complimenti per la bellissima Camila…

Ho iniziato questo lungo viaggio

Ieri, 3 Novembre 2008 ho iniziato questo lungo viaggio. Sono partita da me e spero un giorno di ritornare a me.

 

Le regole di questo viaggio sono:

1) abolizione della parola fantasma: non voglio più rincorrere fantasmi, ma voglio solo esseri reali

2) i ricordi non devono distogliermi dalla mia meta, se così è li devo lasciare da parte

3) da sola in questa lunga ricerca

 

Questo lungo viaggio deve un giorno riportarmi a me.

Le lacrime le ho tenute dentro di me. Ho esternato caldi sorrisi, necessari in una giornata di pioggia. A volte dobbiamo riuscire a trasformare le lacrime in sorrisi che ci diano energia nuova.

 

A volte allontanarci da chi ci piace e a cui vogliamo bene può essere triste e doloroso, ma per far stare bene gli altri dobbiamo stare bene con noi stessi.

Era ora di partire per questo lungo viaggio. Sono partita a piedi e da sola, in una giornata di pioggia.

 

Un giorno arriverò a me, in una giornata di sole.

Lei oggi è così….

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Un giorno qualcuno mi disse: se volessi veramente andare a vivere da sola saresti già dentro!!!

Non la penso proprio così. In effetti ho deciso di fare tutto io, con l’aiuto di Cris per le pareti, della mia mamma per consulenze varie e del mio papà per tanti lavoretti.

Oggi ne parlavo con mia mamma e sono contenta che, anche se piano, sta prendendo forma.

A oggi lo stato è questo:

Il bagno era già completo di sanitari, mancava solo il mobile bagno con il lavandino. Le piastrelle di muri e pavimenti sono verde chiaro, in gradazione. Noi l’abbiamo pitturato di bianco e poi ho fatto montare il mobile bagno: mobile moderno lucido profilato d’acciaio. E’ un mobile che si intona perfettamente al bagno lungo 1.75 con un mega specchio lungo come il mobile. Al momento la luce in bagno non c’è perchè Tonino non è più venuto. Quindi manca la luce e lo specchio è solo appoggiato. I faretti sono da montare e collegare.

La camera da letto è la stanza più avanti. Le pareti sono state colorate, e già ritoccate. Fuxia la parete dietro al letto. Rosa carico le due laterali e rosa polvere quella difronte al letto. Il letto di ferro battuto bianco c’è già, ma mancano i materassi. Come comodino ho un mobiletto blu del Gana e la lampada è stata dipinta da me sempre sul blu. Difronte al letto una cassettiera color ottanio dipinta da me con su una rosa dalle mille sfumature di rosa, da qui la scelta del rosa per le pareti. Sulla cassettiera uno specchio messicano che per ora ho nel baule e la lampada che abbiamo noi sul como di quando ero piccola io. Come lampadario quello con le gocce della nonna che ho recuperato oggi dalla cantina e che domani poto a sistemare. La luce c’è, ma mancano i fili per la presa che è stata aggiunta dietro al como. Il papà deve ora fare il copriletto e i tendoni. Oggi abbiamo preso i bastoni per le tende con relativi supporti e fermagli in ferro bianco spugnato per la camera e la sala.

La sala è stata pitturata, due pareti viola e due lilla. Mancano i ritocchi. Manca la luce in sala e in cucina. Questa è già arredata. Il tavolo è appoggiato in camera, acciaio e cristallo e le sedie in cantina. GIà predisposte anche le mensole. La cucina se raffrontata a tutta la casa è triste, quindi Franco ha suggerito la foglia oro, ma è un’impresa…non ho ancora finito di stuccare. Restano la foglia argento in anticamera, la lavanderia e la camera armadio. Il divano è arrivato, appena ho finito le decorazioni lo faccio portare. Ho già il tappeto rosa della nonna per la camera da letto e devo passare a ritirare la lampada per la cucina, come quella di Franco.

L’ultima cosa che faro’ è attrezzare la camera armadio, se no non riuscirei a comprare nulla.

Tutto il necessario per la cucina è già in cantina, Già pronti anche cuscini, mantovana, asciughini e copri affettatrice.

Questo è lo stato della mia casa.

…qualcuno un giorno mi mando’ un sorriso…qualcuno

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Qualcuno un giorno mi mando’ un sorriso, e io ne fui felice.

Qualcuno un giorno rispose con un sorriso ad una libera espressione del mio cuore e della mia mente.

Vale più un sorriso di mille parole.

“Lo so, sono sicura, il tuo sorriso si è posato sui tuoi occhi, ed ora sorridono, sorrdino per me”

Ora più di un sorriso non riesci a darmi, non vuoi darmi, non sai darmi ed io gioisco per quel sorriso”

…sempre con me

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Up date: 28.11.08

Oggi ti sento vicina,

come sempre, come non mai…

oggi vorrei che fossi qui, con me…

ti immagino li,

sulla sedia a dondolo a fare la maglia,

con il tuo stanco sorriso

Oggi vorrei fossi qui per abbracciarti forte

e confidarmi con te…

Mi manchi, tanto, tantissimo,

oggi come non mai,

oggi come sempre

Ti voglio tanto bene, tantissimo…

Lo so, ci sei…

…sola in questa stanza

percepisco la tua presenza

non mi dici nulla ma ci sei

mi chiedo perchè non mi parli più

o forse sono io che non riesco

ad ascoltare quello che mi stai dicendo

mi mancano i giorni in cui mi parlavi

mi mancano i momenti in cui eri qui con me

forse il mio cuore è diventato arido

e non riesce a percepire i tuoi segnali

prima eri sempre qui con me

ora non più

forse c’è gente che ha più bisogno di te

ma ricorda che mi manchi

vorrei fossimo sempre insieme

anche adesso

l’aria è leggera e so che ci sei

ma so che all’improvviso

l’aria si farà pesante

la mancanza di te

lei è gelosa perchè non ti vede e non ti sente

lei mi invidia un po’

e mi chiede come sei

ma tu non sei

tu sei

ma lei non lo capisce

lei sa che tu eri con me

anche quando te ne sei andata

anche se io non c’ero ancora

e lei sa che ti sei sempre presa cura di me

grazie di esserci

stai per andare via

lo sento

ti voglio bene…

Torta al limone (ricetta di Lidia)

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Ingredienti:

  • 170 gr di burro:
  • 200 gr di zucchero;
  • 200 gr di farina;
  • 1/2 litro di latte;
  • 3 uova intere;
  • il succo di un limone con la sua scorsa grattuggiata;
  • 1 bustina di lievito

 

Procedimento:

  •   frullare 170gr di burro (a temperatura ambiente) con 200gr di zucchero;

  • aggiungere 200gr di farina, una bustina di lievito, ½ dl. di latte, il succo di un limone e la sua scorza grattuggiata;

  • poi aggiungere uno alla volta 3 uova intere;
  • l’impasto rimane abbastanza morbido e quasi liquido

  • versare in una teglia e cuocere a forno caldo per 45 minuti

– – –

 Per la crema:

  •  far cuocere in un pentolino 150gr di zucchero + 30gr di burro + 1,5 dl. di acqua + il succo di un limone e la sua scorza grattuggiata + 30gr di fecola di patate
  •  tenere mescolato per sciogliere tutto e aiutare l’addensamento
  • quando si è addensata toglierla dal fuoco e farla raffreddare – poi farcire la torta

Lidia l’ha portata oggi in ufficio ed è stata molto apprezzata, non vi nego che adoro le torte al limone!!!

Buona torta di limonre a tutti noi!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I colori della mia anima

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Oggi, leggendo un post di Alberto intitolato “I mille colori dell’anima” ho iniziato a riflettere sul mio rapporto con i colori.

Ho fatto il test che era indicato ed è risultato che il colore della mia anima è il giallo. 

Nulla ho di giallo. Nulla dipingo in casa mia di giallo. Non uso nemmeno l’evidenziatore giallo in ufficio. Non sopporto il giallo, e mi chiedo perchè. Non lo sopporto o forse non ho bisogno del giallo? 

Il risultato del test era: La tua anima è dipinta di giallo che incarna le caratteristiche di gioia, allegria, ottimismo, ideali, oro, liberalità, socievolezza, amicizia, morte, coraggio, intelletto, confidenza, comunicazione, viaggio, movimento, attrazione, persuasione, charm. Giallo è il colore dell’elemento aria che simbolizza il sole, il grano, il potere del sapere.

Nunzy alla mia domanda perchè io non avessi bisogno di circondarmi di giallo mi ha risposto:

cerchiamo quel determinato colore quando abbiamo bisogno di quell’energia….ma se quell’energia è dentro di noi ..noi non cercheremo quel colore….;)***altra storia è quando odiamo quel dato colore***

Io mi sveglio al mattino contenta, con un sorriso (appena ho superato fa fase sveglia, ma alle 6 secondo me è normale). Sono allegra e solare (anch’io mi arrabbio, ma non tengo il muso). Sono donna dai grandi ideali che crede nella famiglia (anche se sono ormai zitella con gli sproni, come dice mia mamma), nell’amicizia, nell’amore vero (quello che stenta ad arrivare). Sono un uragano con le mie mille passioni, il mio mettere anima e corpo in ciò che faccio. Non sono mai ferma, sempre di corsa e appena posso parto per un grande viaggio. Ogni cosa che imparo è un granello di ignoranza in meno. Adoro il sole che illumina i miei pensieri. Adoro la luna che con le stelle rischiara le miei notti. Adoro la natura che mi circonda. Adoro l’aria fresca che mi increspa la pelle. Adoro godere delle emozioni semplici e naturali. Non mi piacciono gli artifici, le machere, le finzioni. Vorrei essere donna coraggiosa e temeraria. Sono donna. Donna sensibile ed emotiva, che vive le sue emozioni con lo stomaco, con il cervello e con il cuore. Donna che nasconde la sua timidezza dietro un sorriso, dietro un carattere forte ed aggressivo. Donna che vuole nascondere la sua dolcezza, come fosse una debolezza. Sono donna di oggi, ma in fondo anche di ieri.

Questa sono io. Questa è la mia anima e se fosse veramente gialla ecco spiegato il motivo per cui non ho bisogno di giallo.

E di che cosa ho bisogno io? Di farmi cullare dalle varie tonalità di rosa della camera da letto, di fare scorrere la mia creatività nel blu e nel verde, e di adornare il mio corpo con il nero. Di non mischiare colori perchè non mi darebbe pace, ma di avere tanti colori dentro di me e con me.

Il gialla sarà il colore della mia anima, ma il rosa, il blu, il verde e il nero sono i colori dei miei pensieri, dei miei sogni…

Torta di mandorle morbida

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TORTA DI MANDORLE MORBIDA

 

 

Ingredienti:

  • 7 uova;
  • 2 hg di zucchero;
  • 1 hg di mandorle;
  • 1 hg di amaretti;
  • 70 g di fecola;
  • ½ dose;

  

                   

Procedimento:

  • Frullare gli amaretti e metterli da parte;
  • Frullare le mandorle con un cucchiaio di zucchero;
  • Lavorare i tuorli con il rimanente zucchero;
  • Unire ai tuorli montati le mandorle, gli amaretti, la fecola e la dose;
  • Unire alla fine le chiare montate a neve ben sode con un pizzico di sale

 

 

 

Cottura:

  • Infornare a 180 gradi per 45 minuti.

Questa torta può essere fatta utilizzando solo mandorle al posto degli amaretti.

 

A piacimento puo’ essere farcità o con lo zabaglione o (come ho fatto io per il mio compleanno quando l’ho fatta per portarla in ufficio e data la stagione calda per rinfrescare) con una cremina fatta con due tuorli d’uovo sbattuti con due cucchiai di zucchero e poi burro a temperatura ambiente (io ce ne metto il meno possibile, tanto quanto serva per legare il tutto).

 

Una spolverata di zucchero a velo e buona torta a voi!!!

Torta salata Patate e Carciofi (Ricetta di Alberto)

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Ingredienti:

  • 2 Rotoli di pasta brisèe
  • 500 gr di cuori di carciofi surgelati
  • 2 patate medie
  • 1 cipolla
  • prezzemolo
  • grana grattugiato
  • 2 uova
  • 4 fette di formaggio tipo emmenthaler o fontina
  • sale&pepe
  • olio extravergine di oliva
  • 1 bicchiere di vino bianco

 

Procedimento:

  • In un’ampia padella fate appassire la cipolla tagliata sottile con abbondante olio, quindi aggiungete le patate tagliate a dadini e cuocete a fuoco moderato per un paio di minuti, quindi aggiungete i cuori carciofi tagliati a fettine, salate e pepate a piacimento e continuate la cottura per 15 minuti circa, sfumando verso la fine con del vino bianco e spolverando con prezzemolo tritato.
  • A parte stendete in una teglia rettangolare il primo foglio di pasta brisèe con la sua carta forno e fate aderire i bordi ai lati della teglia, quindi versate il composto fatto raffreddare in precedenza.
  • Sbattete due uova ed aggiungete del grana grattugiato, quindi versate sul composto e terminate ponendo sopra delle fette di fontina o emmenthaler.
  • Chiudete con l’altro foglio di pasta brisèe, forate con una forchetta la superficie per far uscire il vapore di cottura e spennellate con un pò di uovo sbattuto lasciato in precedenza.
  • Fate cuocere a 200°C oppure a 180°C ventilato per 25 minuti nel vostro forno fino a completa doratura della superficie.
  • Sfornate, fate raffeddare,e poi servite la vostra torta salata patate&carciofi!

Io ho messo il gouda a pezzettini e una morrarella, e ho mixato il formaggio con il composto. La prossima volta metterò più formaggio…è comunque una favola!!! Ah dimenticavo, io l’ho mangiata bollente e mi sono ustionata, ma era una favolissima…

Sogni

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Cara Nunzy, stamattina quando ho letto la tua interpretazione, calorosa e dolce, dei miei sogni ho iniziato a riflettere e dalle mie riflessioni sono nati tanti pensieri:

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(scritto da me a Nunzy 6 ottobre 2008)

Cara carissima Nunzy, tanti bacissimi!!!
Qualche giorno fa pensavo proprio di scrivere un post sui sogni, in particolare sui miei sogni, ma tu mi hai anticipato.
A me è sempre capitato di sognare e poi di svegliarmi nel mezzo della notte e di raccontare a me stessa il sogno e poi dire: si te lo ricordi e lo puoi raccontare, ma poi al mattino non me li ricordavo più.
C’è solo un sogno che penso di aver fatto ai tempi delle superiori che mi ricordo, anche se oggi me lo ricordo un po’ sfocato. Ci siamo io, la mia nonna materna che veglia su di me da quando sono nata e ora è qui con me (e poi Ivano parli di pazzi…di me cosa diresti allora) mio papa e una grotta. Lei entra nella grotta e c’è una scossa e lei diventa come una crema e viene messa in un vasetto di vetro e cosparsa sulle foderine della giuglietta di mio papa’ (sai quelle pelose che facevano caldo sempre marroncine che io e mio fratello odiavamo)…non l’ho mai dimenticato!!!
Non c’è altro sogno che io ricordi!!!

 

(dal commento di Nunzy 8 ottobre 2008)

Come promesso (ahimè il mio tempo è un idea senza proporzioni!!!) sono qui per cercare di capire
i sogni che fai..
Ci vorrebbe un trattato di psicologia..mia cara…
in poche righe hai raccontato te più di quanto non lo fai già..nel senso che per chi sa leggere fra le righe..la tua ansia e le tue paure sono racchiuse nei tuoi incubi..
Il tuo inconscio spinge da sempre ad una rivelazione..ti sta parlando ..perchè non è ascoltato..
(nel dire questo non intendo che tu sia la sola sorda all’ascolto..ahimè questo è quello che succede al 90% dell’umanità)
Il sogno di tuo padre e la grotta è un sogno rivelatore…la crema materna è il nutrimento emotivo di cui tuo padre difetta…nei tuoi confronti e in quelli del mondo..è come se la nonna che ti protegge cerca di portare quella capacità a suo figlio che ritiene troppo chiuso nel suo dolore..e incapace di trasmettere l’amore di cui è capace…
la crema viene messa sulla macchina come per dire …ti proteggo da ciò che può essere pericoloso..nella macchina io vedo tutto il meccanico e razionale che potrebbe essere una modalità attuata per nascondere le emozioni….
troppo ci sarebbe da dire su questo sogno…..

(mia riflessione 8 ottobre 2008)

 Ansie e paure? Anche io ne ho, sicuramente, come tutti. Con il mio modo di essere, con la mia determinazione, il mio entusismo irrefrenabile, la mia inesauribile energia sempro forte e baldanzosa. Sicuramente ho una personalità forte che spicca, ma forse cerco di mascherare la mia emotività e la mia eccessiva sensibilità. La mia nonna è quella materna che è morta l’11-aprile del 72, giorno del compleanno della mia mamma mentre io sono nata il 2-agosto. Da quando sono piccola (e di solito non ne parlo) ho un rapporto bellissimo con Lei. Lei prima era sempre con me. (non sono scappata da una clinica psichiatrica!!!) Ultimamente meno, ma spesso avverto la sua presenza. Quando sono in macchina non mi abbandona mai e tante volte sono successe cose senza una spiegazione logica ma io non mi sono fatta nulla. Io penso che lei non sia sempre con me perchè è impegnata con persone che hanno più  bisogno di me, ma spesso trova tempo anche per me, questo si. Curioso il fatto che anche nel sogno c’era la macchina e nella vita sento la sua presenza in macchina sempre. Per anni ho tentato di farmi vedere fredda, come è mio padre, pensando che uno che non piange e non cede mai sia più forte. Oggi piango (ho pianto anche prima) ma sorriso sempre e sorrido anche ora. Non cerco di mostrarmi come non sono. Forse all’inizio sembro dura e irraggiungibile, ma poi chi non si ferma davanti alle apparenze scopre una persona forte si, ma anche timida e dolce.

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(scritto da me a Nunzy 6 ottobre 2008)

Ci sono i sogni ricorrenti che sono sempre uguali.
Quando ero ragazzina c’era quello della piscina: io nuoto e poi all’improvviso non c’è più nessuno e io voglio uscire e nessuno mi sente…mi viene l’ansia il panico…aiuto (non lo faccio più da anni)

 

(dal commento di Nunzy 8 ottobre 2008)

Quello della piscina invece mi lascia convinta che la tua grande emotività in cui la bambina nuota tranquilla(l’acqua rappresenta la luna ,le emozioni)
la lascia orfana di comprensione e allora si sente sola .perchè intorno a lei non c’è nessuno in grado di capirla…e finchè hai nuotato in quella piscina hai avuto la possibilità…di venir fuori..quando si smette si deve tristemente riconoscere che la sordità intorno a te ti ha arreso..e allora quella bambina avrà incominciato a relazionarsi con una modalità diversa..
un mondo interiore immenso e una parte esterna sicuramente che avrà fastto credere di essere più menefreghista e indifferente..più occupata a realizzare se stessa innescando un comportamento a tratti eccessivamente egoico….(ma è una maschera)

 

(mia riflessione 8 ottobre 2008)

Da bambina ero convinta di non essere compresa. Mi annoiavo con i bimbi della mia età e preferivo stare con gli adulti. La mia maestra non solo pensava che avessi problemi di socializzazione, ma che fossi una bambina difficile con problemi di apprendimento. Non mi facevo grandi problemi, ma vivevo nel mio mondo di bambina ribelle. Poi sono cresciuta, sono diventata sempre più cosciente di quello che valevo, ho iniziato a sviluppare una personalità forte, a stare bene con gli altri e non solo con me stessa e ho iniziato a fregarmene di quello che pensava la gente. Ricordo con una lacrima e un sorriso la Monica bambina, bellissima e con il sorriso, ma anche con tante lacrime quando chi mi stava intorno non comprendeva il mio modo di essere. Per me le regole non esistevano. Oggi ho bisogno di tutte le regole x stare bene. Stavo bene da sola. Oggi sto bene con i miei pensieri, con le mie passioni, ma anche con i miei amici e con le persone a cui voglio bene. Il mondo intorno a me ha iniziato ad ascoltarmi e io ascolto lui. Ora rifugio per i miei pensieri non sono sono le mie parole, ma anche le parole di chi mi sta intorno. La gente che mi vede egocentrica ed egoista è la gente che si ferma ai bei vestiti, all’allenamento costante in palestra e agli we sempre in giro. E’ gente che non sa nemmeno come mi chiamo e qual è l’ultimo libro che ho letto. Fermarsi alle apparenze che senso ha??? La Monica di oggi non dovrebbe essere intrappolata in quella piscina, ma dovrebbe trovare la strada per uscire.

Uno dei articoli più letti e per me più significativi

(scritto da me a Nunzy 6 ottobre 2008)

Continuo a fare l’altro sono ricorrente: sono a letto e cerco di accendere la luce e la luce non va e poi qualcuno mi mette la mano sulla bocca e io svengo…sempre uguale…sempre la stessa ansia quando mi sveglio…sempre reale…non sembra uno dei soliti sogni…è una vita che lo faccio e provo sempe le solite emozioni…
ah no ho sognato un paio di volte la mia nonna materna ma non ricordo nulla
bacissimi

 

(dal commento di Nunzy 8 ottobre 2008)

L’incubo legato alla luce….mi parla di ansia per cercarsi..la paura di scoprirsi di rivelarsi a se stessi…
fino all’angoscia di essere azzittiti a noi stessi per la paura di cambiare..o di scoprire che dentro di noi quella luce che non troviamo vuol dire che adesso siamo al buio del nostro inconscio
***ovviamente è una mia teoria…fammi sapere***
ti abbraccio

(mia riflessione 8 ottobre 2008)

Questo è un incubo che faccio spesso, ancora oggi. Non ho paura di andare a letto e sognare, e sognarlo. So che lo farò. Come un debito che devo pagare, ma vivo questa situazione con serenità. Io sono alla costante ricerca di me stessa e mi stupisco di quando tanta gente mi chieda cosa vuol dire cercare se stessi. Non penso di doverlo spiegare. Come mi sembra scontato il significato della stella che cerco per illuninare il mio cammino. Potrei trovare una Monica che non mi piace? Tutto può succedere. Non mi sento di escludere nulla, anche se oggi in una risposta ad Alberto (commenti di TUTTO HA UN INIZIO) ho detto che devo sempre essere in grado di superare la prova dello specchio, che niente ha a che fare con il fisico. Sono alla costante ricerca della stella che illumina il mio cammino, ieri come oggi e come domani.

Nunzy, queste sono le riflessioni che ho fatto con te, grazie a te.

Buona notte e grazie…la tua presenza, quella di Diemme e quella NUOVA di Alberto illuminano il mio blog.

Sarà bellissima

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Oggi giornata di sole. Sole che illumini il paesaggio che mi circonda, sole che illumini i miei pensieri, sole che illumini il mio nuovo angolo.

Quanta fatica, ma quanto amore sto mettendo in questa mia nuova avventura.

 Non sono un umbianchino, ma pitturare le pareti di casa è una cosa che volevo fare e che oltre a farmi fare tante risate mi sta dando soddisfazione.

Io e il mio amico Cris (il mio migliore amico) abbiamo iniziato il fine settimana scorso. Il risultato è stato abbastanza deludente. Una latta di colore (bianco) che sarebbe dovuta bastare per 170 mq è stata sufficiente per due soffitti e mezzo. Non siamo imbianchini, questo è vero, ma secondo noi il fondo non prendeva il colore. (Tutti tranne il flautista ci davano contro: chiama gi imbianchini!!! Ma perchè devo chiamare gli imbianchini? Ho l’hobby della decorazione o sbaglio???) Allora sabato una bella mano di fissativo su tutte le pareti e ieri il via alla mia camera.

Ieri sera, la guardavamo con soddisfazione: è bellissima!!!

La parete del letto fuxia. Le due pareti laterali rosa carico. La parete difronte al letto rosa polvere.

Sarà bellissima…

Il flautista (in realtà è pittore e scultore e appassionato di colori) mi ha fatto da consulente nello scegliere i miei colori. Il rosa nella camera dipende dalle sfumature della rosa dipinta sul como’. L’avrei voluta tutta azzurra, ma il rosa ha la funzione di amalgare il tutto. Ci sono tante tonalità di azzurro e blue e il rosa amalgama.

La mia casa è come il mio blog, specchio della mia anima.

Oggi quando la mia mamma e il mio papà mi hanno detto: è bellissima mi sono commossa. (si riferivano alle pareti della camera)

Nella mia casa allegria, serenità, amore, passione. Pezzi decorati da me. Pezzi della mia nonna. Pezzi acquistati durante i miei viaggi. Regali di persone care.

Lei sta prendendo forma e io sono emozionata.

Sarà bellissima…

Cara Nunzy

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Cara Nunzy,

su questo mio sentiero

io

la mia stella vado cercando.

 

Vado cercando una stella

che illumini il mio cammino

che porti nuovi colori

nel mio giardino

che porti nuove musiche 

alle le mie orecchie.

 

La stella che vado cercando

è come un angelo,

non è nè uomo nè donna,

non ha una sua voce, ma mille voci, le voci del cuore.

Non ha un viso suo,

ma mille visi,

il viso dell’amicizia, dell’amore, della speranza, della fede.

 

La stella che vado cercando

non ha una lingua sua,

ma parla la lingua del mondo.

 

La stella che vado cercando

non è una, ma infinite;

non è ora, ma è ora e sempre.

 

Su questo sentiero

alla ricerca della mia stella

tu mi hai incrociato.

Non pensavo

che leggere un tuo racconto

avrebbe portato così tanta luce su questo mio sentiero.

 

Luce

che rischiara i miei giorni e le mie notti.

Luce

che mi ha illuminato il volto e l’anima.

Luce

che mi ha fatto capire

che tutto ciò che abbiamo

è un dono,

che tutto ciò che viviamo

anche se per un brevissimo istante

è un dono,

 

Questa luce luce è un dono.

Questo dono è luce.

 

(grazie per avermi incrociato e grazie di esserci)

 

 

A mio padre

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Leggendo il Post di Nunzy mi sono commossa e ho avvertito il bisogno di scrivere due paroline per il mio papi.

Siediti accanto a me, chiudi gli occhi e ascolta il mio cuore che parla.

Ascolta il mio cuore che ti dice quanto bene io ti voglia.

Non ti ho mai detto PAPA’ TI VOGLIO BENE.

Forse non te l’ho mai detto perchè tu non l’hai mai detto a me.

Tu hai letto nelle mie parole e nei miei gesti

arroganza e prepotenza,

tu mi hai dato tutto quello che potevi darmi,

vestiti belli e costosi, una bella macchina, un’istruzione qualificata, e ora una casa

Non mi hai mai dato un sorriso, una carezza, un abbraccio

che io tanto ho desiderato,

lo desideravo quando ero piccina

li desidero ora che sono grande.

Non so se mai avro’ il coraggio

di aprirti il mio cuore

e dirti quanto bene io ti voglio davvero

e ti chiedo perdono per tutto il male che io ti ho fatto,

male con i miei insulti,

mare con la mia arroganza,

male con la mia insensibilità.

Ti voglio tanto bene.

 

Ti chiedo perdono

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Roby,

lo so che sei li e mi guardi, e che non ci sarebbe bisogno di scrivere parole su un foglio bianco, perchè le mie parole, colorate, profumate, contente o tristi, tu le leggi dal tuo cielo.

Si, nel tuo cielo, sei li e mi guardi, e forse sorridi. Un sorriso triste, il tuo sorriso.

Non voglio ripetere parole già dette, ma vorrei che tu sapessi che la strada che ho preso l’ho presa perchè il mio vento mi spingeva in quella direzione. Non era la strada col cuore, ma in quel momento pensavo che il vento sapesse dove dovevo andare. Pensavo che da sola con i miei pensieri sarebbe stato meglio che con te e problemi che non ero in grado di risolvere. Se tu mi avessi parlato. Se tu avessi fatto un piccolo passo verso il mio Dio, non avrei mai lasciato che il vento mi allontanasse da te.

Era agosto e le nostre strade si erano già divise, ma nel tuo cuore, nei tuoi pensieri c’ero ancora io.

Sono sicura, adesso nel tuo cielo vegli su di me. La felicità che non hai avuto in terra l’hai raggiunta adesso, nel tuo cielo.

Ripenso ai tuoi sorrisi, alla tua dolcezza, alle notti passate con me al telefono, a quando abbiamo fatto l’amore nel bosco con l’aria fredda contro la pelle, a quando sulla cisa c’era nebbia, pioggia, lavori in corso e tu mi tranquillizzavi al telefono. Ripenso a tutte le emozioni che mi hai trasmesso. Ripenso alla paura di non trovare una soluzione ai nostri problemi, paura che mi ha fatto allontanare da te. L’amore che provavo per te non mi faceva dormire notti colorate. La paura era un incubo ricorrente. Paura che mi ha fatto piangere lacrime, tristi e solitarie.

Poi, all’improvviso il mio Dio ti ha voluto accanto a lui e ora nel tuo cielo vegli su noi tutti.

Non ho ancora capito perchè ti abbia portato via da noi tutti e non passa giorno che io non gli chieda di farmi capire. Non passa giorno che io non ti pensi e non ti chieda perdono. Aspetto un tuo segno che tu mi abbia perdonato.

Ti chiedo perdono per essere fuggita da te, per piangere da sola.

Ti chiedo perdono per aver creduto che il mio Dio mi volesse lontano da te.

Ti chiedo perdono e aspetto un segno che tu mi abbia perdonato.

Roby, ti voglio bene. Te ne vorrò sempre.

Non lasciarmi mai. Lo sento. Ci sei.

Tu sei normale

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Sto riflettendo su cosa sia la follia e la normalità, complice il post di Nunzy e alcuni commenti relativi al suo blog, anche ciò che ho scritto io.

Io, che vorrei un giorno trovare qualcuno che mi definisca normale. Normale si, perchè normale non sono. Ma la normalità cos’è???

Napoli, dicembre 2003

Anno difficile e pesante. Mi concedo una settimana di vacanza in questa splendida, misteriosa e affascinante città. Sono in compagnia di Michelle e Marisa. (forse non centrano tanto l’una con l’altra, ma c’è una bella atmosfera). Siamo di ritorno verso la città sulla funicolare e mentre chiacchiero con Marisa le dico: si ma tu sei normale. Lei improvvisamente si incupisce e mi tiene il muso per giorni. Non sono più tornata sull’argomento perchè Marisa è molto timida e riservata, ma dal canto mio ci sono rimasta male, perchè lei ha frainteso le mie parole. Vorrei io un giorno essere definita NORMALE. Di tutto mi è stato detto, ma normale lei.

A volte mi domando come due persone così diametralmente opposte una all’altra facciano ad essere amiche, ma le siamo da anni e io le volgio bene. Spesso mi arrabbio e dico che non la cerco più, ma poi mi dispiace perche le voglio bene davvero. Lei vive in un suo mondo,solitario e distaccato. Non è essere sociale. Donna dall’animo dolce e sensibile. Amante della riservatezza e della discrezione, Spesso mi arrabbio, perchè come in tutte le cose bisogna essere in due, e bisogna essere in due a coltivare un’amicizia. Alla fine finisco sempre col chimarla e dopo che l’ho fatto mi sento bene.

Amicizia è anche accettare le diverisità dell’altro e convivere con queste diversità

Felice

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A volte ti alzi al mattino

con una strana forma di euforia

e ti ritrovi a sorridere…

sorridere con gli occhi

sorriderei con le labbra

sorridere con i pensieri

non sai quale sia il motivo

ma ti senti più che felice del solito

direi euforica…

Oggi il sole brilla sul mio volto

brila sul mio cuore

brilla sulla mia mente

Sono felice

ma il motivo di tanta felicità

è a me ancora sconosciuto

Se sono così felice

sono sicura

 un motivo c’è

ma non ho ancora capito quale sia

Prima o poi un segno a me arriverà

e finalmente capirò

perchè mi sento così

Felice…

Lettera a Matteo

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E chi lo dice che gli amici non si trovano in chat??? E che poi magari diventano grandi amici?

Questo è il caso di Matteo, il mio carissimo amico di Perugia.

Ragazzo bello, simpatico, dolce, ma con una gradissima tristezza negli occhi.

Questa è la sua storia.

Quando Matteo nasce, vicino a Rimini nel maggio del 1969, ha gia un fratellino di qualche anno più grande. La sua mamma, per volere di Dio, non ce la fa. Matteo è un bambino sano e bello. Il papà da solo non ce la fa. Il fratellino di Matteo rimane con lui e una zia lo aiuta. Matteo viene affidato a una coppia di zii, e loro e la cugina sono la sua famiglia. Quando il papà anni  dopo si risposa Matteo è un bimbo con un suo equilibrio. La sua “Matrigna” come la chiamava lui, vuole Matteo con loro, ma il papà non se la sente di togliere Matteo dalla sua famiglia. Matteo è legato ai suoi zii, a sua cugina e quando negli anni scorsi muoiono a lui viene a mancare la sua famiglia. La Matrigna si ammala e il papà di Matteo la cura. Quando lei un paio di anni fa viene a mancare il suo papà non è in grado di godersi i suoi giorni perchè si ammala e muore improvvisamente. Ora Matteo è solo. Con suo fratello non c’è un rapporto stretto perchè sono cresciuti separati. Matteo e il fratello vendono la casa del padre. Matteo, che da anni vive a Perugia dove si era trasferito per amore, decide di intraprendere una nuova avventura. Lascia l’Italia, lascia il lavoro e i suoi amici per trasferirsi in Colombia. Verso fine anno 2007 conosce una ragazza di la su internet, per Natale la va a trovare e decide di trasferirsi e aprire un salone per parrucchieri (qui era un rappresentante per prodotti da parrucchieri). E’ metà settembre 2008 quando Matteo parte. Io non ero in Italia e non l’ho potuto salutare. Ci siamo sentiti su msn e per e-mail. Mi mancheranno le nostre lunghe chiacchierate.

Lettera a Matteo (che forse un giorno gli manderò):

Matteo,

sei un buon amico e un uomo dall’animo dolce.

Ti meriti tanta felicità.

La tua mamma, tua zia, tuo zio, tua cugina vegliano su di te. E ora anche il tuo papà.  Loro ti proteggeranno dall’alto e ti indichieranno la strada da seguire-

Spero che la strada che hai intrapreso sia quella che ha un cuore, un cuore grande come il tuo e che batta a 2000. Forse hai seguito la strada che loro ti hanno indicato.

Sai, amico mio, come la penso, ma se tu sei felice io sono felice per te.

Ti voglio bene amico mio.

Sono a pezzi

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Oggi che fatica!!! Sono decisamente a pezzi…

Si, oggi abbiamo iniziato a dipingere la mia casa nuova.

L’entusiasmo e la determinazione non mi mancano, ma se qualcuno mi avesse visto nella tuta da lavoro di mio papà si sarebbe scompisciato dalle risate. E poi, come tenevo il rullo.

All’improvviso una goccia di colore nell’occhio. Stavo volando giù dalla scala. Che male!

Monica sei proprio unica…

Mio papà non voleva che facessimo io e Cris, ma io ho voluto così.

I ricordi del cuore

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Sabato pomeriggio

i colori dell’autunno

il profumo della campagna

RICORDI

ed apro con avidità quel baule

e una lacrima mi scende sul viso

lenzuola ricamate a fatica

asciugamani con le tue iniziali

bicchieri decorati tenuti per anni nel mobile del salotto

quanta fatica avrai fatto

per farti il tuo corredo

ci tenevi e come

RICORDI

ed ora queste cose saranno mie

nella mia casa

e tu sarai nel mio cuore

RICORDI

non eri una donna facile

ma il destino non lo è stato con te

non hai trasmesso amore

(dicono di te)

ma io lo percepisco oggi

che tu non ci sei piu

oggi piu’ di ieri

(ormai sono nove mesi che ci hai lasciati)

ma nel mio cuore ci sarai sempre

RICORDI

Uomo di Nessuno

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Colori d’autunno nei miei occhi

brezza leggera sulla mia pelle

nulla intorno a me

pensieri ricordi fantasia

all’improvviso

semplice e spontaneo

vibrante come non mai

Tu, uomo di nessuno,

felice

per i colori d’autunno nei miei occhi

felice

per la mia pelle increspata

felice

per i brividi lungo la schiena

bello

per la spontaneità

bello

 perchè lo volevamo

nulla intorno a me

Tu, uomo di nessuno,

ora non mi arrabbio più

il destino ci ha fatto incrociare

il destino ci ha fatto ritrovare

Tu, uomo di nessuno,

un passo verso di me

e i colori d’autunno nei miei occhi

Tu, uomo di nessuno,

il mio cuore sorride

per avermi permesso di entrare per un istante nel tuo mondo

Tu, uomo di nessuno,

così ti accetto

e non ti voglio cambiare

perchè se tu cambiassi

non saresti più uomo di nessuno

Felice,

perchè per un istante

Tu, uomo di nessuno,

mi hai permesso di entrare nel tuo mondo

verso la Monica che sono oggi

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Improvvisamente mi sono ritrovata grande. Improvvisamente mi sono ritrovata la Monica che sono oggi, determinata, insistente, orgogliosa, piena di energie e di voglia di fare.

Ricordo con serenità il periodo dell’Università. Come dico sempre non avrei potuto scegliere facoltà diversa, Economia, perchè è come me è varia, mutevole e non ci si annoia mai. Avrei voluto farla a Milano, in Cattolica, ma l’anno prima che la iniziassi io l’hanno messa a Piacenza e così ho dovuto andare qui. Da un lato era comoda, perchè andavo in bici e tranne un anno che mi sono fermata in mensa tornavo a casa per pranzo. La cosa che non mi è mai piaciuta di questo tipo di università è l’ambiente ristretto, sembrava di essere a scuola.

Università e amicizia. Il primo anno creiamo un gruppo ben affiatato, ma poi mi allontano perchè non sopporto la falsità, l’ipocrisia, l’approfittarsi degli altri. Ricordo Fiorella priva assolutamente di personalità e falsa come l’anima di Giuda. Sara, apparentemente amica e dietro un mare di falisità. Proprio qui conosco Barbara che per quattro anni è la mia migliore amica. Parlando di Barbara mi viene sempre il mal di stomaco. O Rita che forse è una delusione più di Barbara. E’ stato un periodo bello, ma duro, per potermi laureare in 4 anni.

Il periodo più bello in assoluto rimane l’ Erasmus. Erasmus nella mia memoria vuol dire libertà, indipendenza, Germania, primi amori, amici importanti scomparsi nel nulla, ma non dai miei pensieri. Erasmus vuol dire lacrime quando devo tornare a casa. Erasmus sarà sempre nel mio cuore.

E poi la discussione della mia tesi. La fine di un periodo bellissimo. La fine del mio essere ragazzina. Discussione a porte chiuse (ero la prima a Piacenza), ma ero troppo tesa.

 

Sono sicura, sarà bellissima

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Per anni ho sognato il giorno in cui avrei avuto uno spazio tutto mio.

Il giorno in cui avrei potuto arredare la mia casa, con le cose che mi piacciono, con le cose che ho dipinto e decorato io, con alcune cose della mia nonna.

Per anni ho sognato la mia casa. Ed ora che la casa ce l’ho avverto un senso di paura. Paura di non farcela, paura di sentirmi sola. Paura…

Stefano ed Elena sono riusciti a liberare casa prima dei tempi e il 5 agosto mi hanno dato le chiavi. La sera stessa sono andata a vederla. Vuota mi ha infuso gioia. E’ una sensazione strana da spiegare, ma mi sono sentita grande.

Prima di andare in vacanza con il Flautista abbiamo scelto i colori. (è un favore che gli ho chiesto…lui è un grande e una persona che stimo molto).

Ho fatto vedere la casa anche a Tonino e mi ha promesso che mi fa i lavori elettrici (non c’è tanto da fare, qualcosa perchè io sono una perfezionista)

Sono tornata dal mio viaggio nei Balcani il 14 Settembre e mi sono subito messa d’accordo con Tonino. Settimana prossima viene. Ho cercato il muratore e oggi mi sono messa d’accordo con Mirko il cugino di Lidia. Ci incontriamo con Tonino martedì prossimo, così poi inizio a pitturare almeno il bagno, dato che fine mese mi portano il mobile bagno.

Sono sicura sarà una casa bellissima, molto particolare, ma bellissima.

Mio papà e le mie zie hanno finalmente diviso le cose della nonna. Avrò il mobile della sala. Ieri ho parlato con il decoratore. Vedremo se conviene farlo…

Sono sicura, sarà bellissima…

 

 

Ti ricorderò sempre così, bellissimo

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Up date: 1.12.08

Roby,

chiudo gli occhi in questa sera di ricordi del cuore,

chiudo gli occhi e ti cerco,

ma ti sento lontano…

ricordo un pomeriggio, era sabato, era luglio,

ed era l’ultima volta che ricordo la tua voce, il tuo sorriso…

ricordo le tue parole dure vs. di lei,

e io ti ho anche sgridato perchè avresti dovuto dimenticarmi

ma tu mi avevi nel cuore,

e nel cuore mi hai portato lassu nel cielo…

chiudo gli occhi e ti cerco,

ma non ti trovo…

chiudo gli occhi e ti cerco,

ma tu non ci sei

ROBY

Marina di Carrara, 12 Agosto 2006

 
Ti ricorderò sempre così…bellissimo…

 Ti ricorderò sempre così...bellissimo......ti ricorderò sempre così...bellissimo...

Roby,

ringrazio il Dio in cui credo Per avermi dato la possibilità di conoscerti e di amarti…

conserverò i tuoi sorrisi e le tue dolci parole i magici momenti trascorsi insieme e l’immagine del tuo volto sorridente mi accompagnerà nei momenti bui…

ringrazio il Dio in cui credo per avermi dato la possibilità di rimanere tua amica…

Chiedo al dio in cui credo di farmi capire perchè ha voluto dividere le nostre strade qui sulla terra e poi allontanarti bruscamente da tutti coloro che ti hanno voluto bene e a cui tu hai voluto bene…

Chiedo al dio in cui credo di farti capire i motivi delle mie scelte che forse qui in terra erano a te incomprensibili…

Chiedo al Dio in cui credo di vegliare su tutti noi che ti vorremo sempre bene e di darci la forza di sorridere pensando a te…

Stella dove sei?

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Stella che illumini il mio cammino

vieni a illuminare la mia notte

a rischiarare le mie tenebre…

Stella che illumini il mio cammino

donami energia nuova oggi domani e per sempre…

Stella che illumini il mio cammino

indicami la strada che devo seguire…

mille pensieri nella mia mente

mille dubbi mille incertezze

Stella illumina il mio cammino

Ma io come sono veramente?

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Ieri, parlando con mia Zia Dida, mi sono chiesta: ma io come sono veramente???

Lei infatti mi diceva che gli altri non mi vedono come io mi vedo, ma mi percepiscono diversamente. Si, ma diversamente da cosa? Io come sono in effetti? Che percezione hanno gli altri di me?

Magari gli altri non mi vedono carina e simpatica come io penso di essere. Forse questa è solo una mia presuzione.

Oggi io mi vedo così

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Oggi io sono così!!! (o meglio io mi vedo così)
 
Dura fuori (almeno ci provo), ma dolce e tenera dentro (io ne sono convinta).
 
Queste foto hanno tre anni, sono state fatte nella vacanza di settembre 2005 in Sicilia, ma mi rappresentano al massimo.
 
Sguardo semi sfottente, un mezzo sorriso abbozzato, i capelli raccolti nascosti dalla bandana, costume che mette in risalto il mio fisico (palestra e ancora palestra).
 
Qualche tempo fa qualcuno mi ha chiesto: ma tu ti piaci? Si, mi piaccio molto. Mi piace la mia determinazione, il mio essere fuori dalle righe, il mio essere uragano, il mio farmi prendere dalle cose, il mio sorriso, la mia allegria. Mi voglio molto bene. Fisicamente, si mi piaccio. Mi piace il mio fisico, il mio sorriso e i miei capelli.
 
Si, io oggi mi vedo così e mi piaccio.
 
e se giocassi a fare la dura?

e se giocassi a fare la dura?

che faccia da maschiaccio!!!
che faccia da maschiaccio!!!
 

Lulu

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Stamattina ho scritto alla Lara che volevo qualche foto della Lucrezia da mettere nel mio blog ed ecco cosa mi ha mandato!!!
Lucrezia a un anno e un mese con la sua mamma Lara

Lucrezia a un anno e un mese con la sua mamma Lara

Qui Lucrezia eri piccolina…cara ve che tenera…

 
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...e se fosse già amore?

...e se fosse già amore?

 Questa è la più recente, luglio 2008 in sardegna con ALESSANDRO

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ma che bel sorriso...
ma che bel sorriso…

Questa è dell’estate 2007

Bello il vestitino stupenda tu...
Bello il vestitino stupenda tu…

e anche questa…questo vestitino te l’ho regalato io per i tuoi 4 anni… 

Lulu, come ti ho detto l’altra sera quando siamo andate a mangiare al Mac sei davvero bellissima, e assomigli sempre di più alla tua mamma (con i capelli del papà)…

La cosa carina è che mi chiami la tua amica bimba grande…ma io sono veramente così…stordita e ti voglio tanto bene cucciola…a te e alla tua mamma…sei e rimarrai sempre la mia bimba preferit…un bacio a te Lucrezia…

                             

 

Io da bambina

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Ero una bambina molto bella e sempre vestita da bambolina, poi ero un vero maschiaccio. Se c’erano bambini che giocavano io facevo i dispetti e se qualcuno mi picchiava io picchiavo più forte. Bambolina fuori. Maschiaccio dentro.

Non mi sentivo diversa, questo no (ero già sicura di me da piccola) ma ci rimanevo male perchè avevo pochi giocattoli, perchè i miei genitori non mi difendevano mai. Ma i complessi non sapevo cosa fossero.

Non mi ricordo molto di quando ero bambina, ma dovevo essere una tipina niente male.

A scuola ero un disastro e non solo perchè la maestra pensava che fossi ritardata, ma perchè tutto quello che faceva in classe mi annoiava. Non avevo amichette, ma i miei genitori non facevano certo in modo di farmi giocare con i miei compagni di classe. Giocavo con Michela la mia vicina di casa e con Alda e Martina, che prima abitavano nel nostro palazzo e poi si sono trasferite. Quando i nostri genitori hanno litigato tra loro io, mamma e Alberto ne abbiamo sofferto moltissimo.

Io da bambina andavo a nuoto con Alberto e mi piaceva molto.

Io da bambina ero sempre sorridente, poi è iniziata la fase in cui ho messo il muso e non sorridevo mai.

La mia maestra

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Up date: 22.03.2010

Questo è uno dei primi post che ho scritto e a distanza di due anni e mezzo da quando ho aperto questo mio spazio di Luce rimane uno dei miei pezzi più letti. Quando guardo le statistiche lo rileggo sempre e ogni volta mi scendono lacrime. E’ un pezzo duro e crudo, ma esprime il mio stato d’animo di ieri e di oggi. Mi chiedo cosa sarebbe stato di me se non avessi avuto il carattere e le predisposizioni che ho e la mia famiglia accanto. Non voglio cancellare o modificare questo post perchè ancora oggi la penso così.

Up date: 20.12.09

Questo è uno dei post più letti e ci sono pochissimi commenti. Ho letto e riletto questo post e lo sento sempre molto mio. Forse un pò duro, ma molto vero. Forse qui uno dei motivi per cui non ho mai voluto insegnare.

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La mia maestra pensava che arrivassi fino a mercoledì e quando l’ha detto a mia mamma lei ha pianto. (io fino a mercoledì, ma che gente è autorizzata a insegnare e cosa insegna ai nostri bambini?)

La mia maestra pensava che non fossi portata per nulla (io non portata per nulla?) e che avessi problemi a socializzare (io problemi a socializzare?)

Ha persino detto alla mia mamma di portarmi dallo spichiatra che per tutta risposta ha detto alla mia mamma che ci sarebbe dovuta andare la maestra dallo psichiatra.

In classe facevo confusione, mi annoiavo, non ero certo quella che si potesse definire una bambina calma e tranquilla, ma a detta dello psichiatra avevo un’intelligenza molto acuta, a me bastava pochissimo per apprendere, e avevo una memoria eccezionale.

La mia maestra continuava a pensare che io arrivassi fino a mercoledì. (e lei fino a che giorno arrivava)

Quando mi sono laureata a pieni voti in 4 anni (con tanto di Erasmus in Germania) (anche la maturità non era andata niente male) mi ha telefonato (io non l’ho certo informata) e mi ha detto: Con te ho veramente sbagliato tutto.

La mia maestra.

La mia infanzia

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Ricordi sfocati nella mia mente.

Vacanze al mare. Resto dell’estate su in campagna.

Educazione severa. (penso di aver più preso più botte io di Ivan il Terribile, ma servono a qualcosa)

Ricordi sfocati.

Mamma dolcissima che adoravamo e adoriamo. Tutto ci concedeva.

Papà severo ancora oggi temuto da tutti, ma non da me.

Ricordi sfocati.

Bambina felice, ma diversa, diversa da tutti i bambini normali.

Monica, sei un terremoto

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Up date: 23.03.2010

“Sei un terremoto entrato in punta di piedi nella mia vita, ti sei seduta capo tavola e hai iniziato ad impartire”

Nel giorno della notte queste parole mi tengono per mano.

Monica, sei un terremoto.

La mia prima estate al mare. Maggio del ’73. A dire dei miei devo aver mangiato più sabbia che altro, e poi ridevo.

La mia mamma e la mia zia Mariolina (sorella della mia mamma nochè da sempre la mia zia preferita) mi hanno sempre raccontato che su a Barchi dal nonno ero un terremoto. Mangiavo tutto quello che trovavo, dai mozziconi di sigaretta alle cacche delle galline. E ridevo…

Non stavo mai ferma. Non facevo nulla di quello che mi veniva detto. Combinavo un sacco di guai. E ridevo.

Tutti mi adoravano. Ridevo sempre. Ma ero un vero terremoto.

Sono rimasta tale.

Oggi che sono grande rimango come quando ero piccola.

Lucrezia, la bimba della mia amica Lara mi chiama amica Bimba Grande. Non riesce a capire perchè guido e vado in giro da sola, perchè nella sua mente sono come lei che di anni ne ha fatti 5 il 2 Maggio e come le sue amichette dell’asilo.

Oggi sono ancora così.

Ho lo spirito di quando ero bambina.

 

Ricordi di bambina

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Sono sui gradini dell’asilo. Piango e urlo. Mia nonna mi è venuta a prendere. Urlo disperata. Voglio la mia mamma. La mia mamma non c’è. E’ a casa con il fratellino piccolo. Mia nonna mi trascina giù per le scale. Piango. E’ una brutta strega. Non la voglio. Non mi ricordo che giorno fosse, ma ricordo che è stato l’ultimo giorno (non ci devo essere andata per più di qualche giorno). Avevo tre anni.

Sono nel bosco a Barchi a casa di mio nonno. E’ autunno. Le foglie per terra. Sono con mio nonno e mio fratello. C’è anche il cagnolino. Sono felice. Sto bene. Avrò avuto massimo 8 anni.

Sono sulla scalinata della chiesa. Fuori piove. Ho su un bellissimo vestitino di piquet e pizzo. I capelli lunghissimi sciolti con i fiorellini. Piove. Ho freddo. Guardo tra le tante persone. Non vedo la mia mamma. Mi sento persa. E’ il giorno della mia prima comunione. Ho dieci anni.

Sono in una stanza grande. Non c’è aria. Poche cose in un armadietto. La doccia tutti nudi insieme. Non mi piace. Non voglio starci. Non piango. Ma non ci sto bene. Sono al mare a Cesenatico. Mi piace il mare. Non mi piace la colonia. Ho finito la quinta elementare ho 11 anni. Odio la colonia. Non ci volevo venire e mi hanno anche tagliato i miei bellissimi capelli lunghi. Odio la colonia.

Sono in un parco durante una gita a Mantova. Sono le medie. Non ricordo quanti anni avevo. Mi diverto. E’ la prima volta che mi diverto con i miei compagni di classe.

 

Due scene nella mia memoria di bambina

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Io bambina. Due scene nella mia memoria.

La prima. Avevo due anni. Io sull’angolo del terrazzo della cucina. Piango. Piango fortissimo. La mia mamma scende dalla macchina. Il mio fratellino non c’è. Dov’è? Perchè non è con la mia mamma? Piangevo fortissimo. Aspettavo il mio piccolo fratellino e non c’era. La mamma era triste. Mi ha abbracciato fortissimo e mi ha detto: “Ti voglio tanto bene amore mio”. E io piangevo. Il mio fratellino era volato in cielo ancora prima di nascere.

La seconda. Io e il mio papà eravamo in macchina e da Bobbio andavamo a Montechino. Ci siamo fermati a prendere l’acqua ad una fontana. L’ho cercata. Non l’ho mai più trovata.

2 Agosto 1972, ore 09.00

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Erano giorni caldi, direi afosi. In città non si respirava. (Voi direte, ma tu non c’eri. Non c’ero ancora, ma stavo per arrivare). Sarei dovuta nascere in Luglio ed essere cancro, ma NON VOLEVO NASCERE. Sono nata con il taglio cesareo (se no penso che sarei ancora là).

Quando mia mamma mi ha visto, al risveglio dall’anestesia, ero un piccolo mostricciattolo. La vestina rosa era tutta macchiata di sangue e mia mamma si è spaventata moltissimo. In realtà, e per fortuna, non era niente di grave (ma sarebbe potuto esserlo). Con il bisturi mi hanno tagliuzzato l’orecchio (ancora oggi ho la ciccatrice).

Ero una vitellina, quasi 4 kg di bimba rompiscatole.

Già dalle prime ore di vita la mia mamma e il mio papà hanno capito che sarei stata una rompiscatole.

Io non piangevo, urlavo.

Io non volevo il latte materno, ma solo il latte artificiale dal biberon. E mia mamma che si faceva le punture per mandarlo via. (ma non esisteva a quei tempi la banca del latte? O non poteva provare a toglierselo e a darmelo con il biberon. Qui giorni sembrano il medio evo.)

Di notte urlavo (ma avevo fame; ma perchè non mi davano da mangiare???). Poi mia mamma se ne è fregata delle indicazioni dei medici ha iniziato a darmi da mangiare quando avevo fame e non ero poi così rompiscatole.

Ero già leoncino dalle prime ore di vita…

 

Sono eccitata ed emozionata all’idea

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Lunedì prossimo mi verranno date le chiavi. Mio papà si incontra alle 08.30 con il vecchio proprietario per le volture e poi, si poi potrò iniziare a concentrarmi ancora su di te.

Scusami, casina, se in questo ultimo periodo non ti ho pensata. Si, ogni tanto lo facevo, ma ero distratta.

Il letto, il tavolo e il divano gli ho ordinati subito. Per problemi vari il mobile bagno lo devo ancora ordinare, ma lunedì provvederò subito a prendere le misure giuste così martedì lo ordino, e sono sicura che non ci siano problemi con gli scarichi e gli attacchi.

Ho già contattato l’elettricista, cosi inizio della prossima può venire a vedere quelle due cose che vorrei far sistemare e poi, oggi scriverò al Flautista perchè mi ha promesso di aiutarmi a scegliere i colori.

Non vedo l’ora. Sono eccitata. Come sempre l’attesa è sempre la più bella e in questo caso il pensare ad arredarla.

Sono contenta. Non vedo l’ora sia lunedì sera per correre a vederla.

Ciao Casina. Ci vediamo lunedì.

Cosa vuol dire storia?

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Up date: 23.03.2010

Quando meno te l’aspetti una storia scende su di te, come nebbia leggera, come un soffio di vento tra i capelli, come una mano sulla spalla.

Ho riletto tutto quello che ho scritto, tutti i miei pensieri. Mi sembrava di rivivere le mie emozioni.

Storie? Cosa vuol dire storia? Storia è perdersi per un fantasma? O rimanere intrappolata in un gioco? Storia è volere vedere qualcuno ma dire: no, non stiamo insieme? Cosa vuol dire storia? Quale delle storie che ho avuto può essere chiamata storia? Sono emozioni, sono sorrisi, sono lacrime, sono paure, sono ansie. No, non voglio una storia, se devo stare male. Non voglio una storia se non mi fido. Non voglio una storia se deve essere noia.

Non voglio una storia.

Voglio vivere le mie emozioni, libera di rifletterci e di godermi i sorrisi.

Non voglio vincoli, non voglio oppressioni.

Voglio brivido, voglio intrigo, voglio coinvolgiemento. Ma voglio anche stabilità. Si ho capito, non voglio una storia,

Voglio stare da sola.

Mi voglio bene!!!

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Stamattina mi sono svegliata e la prima cosa che ho pensato è stata: Mi voglio bene!!!

Si, è stata esattamente la prima cosa che ho pensato.

Prima di tutto ci sono io. Poi vengono gli altri. Sono davvero stanca di preoccuparmi per il resto del mondo. Prima di tutto me stessa.

Si è vero, è una visione egoistica, ma io in questo momento ho bisogno di volermi bene. Correre a velocità troppo elevata? Non ascolatare il bisogno degli altri? Cercare di leggere tra le righe come stanno gli altri? Tutto molto bello, ma per una volta è bello fermarsi. Si, fermarsi e concentrarsi su se stessi. Se è vero che stavo correndo da sola, adesso è vero che mi voglio fermare. Fermare e guardare il cielo. Fermarmi e ascoltare la voce delle nuvole, del sole, delle stelle. Fermarmi e godere delle emozioni.

Ho sempre corso tantissimo. Forse è vero quello che mi dice sempre mia mamma: Monica tu non lasci tempo alle altre persone di pensare e agire.

Adesso lo voglio fare. Penso che prima o poi tutti prendano coscienza della realtà.

Mi voglio bene perchè penso di essere una bella persona. Mi voglio bene perchè dono senza voler ricevere. Mi voglio bene perchè mi emoziono per le piccole cose. Mi voglio bene perchè quando qualcuno ha bisogno io ci sono. Mi voglio bene!!! Non vuol dire che non penserò più agli altri, ma ascolterò anche me stessa. Ho deciso di andare più lentamente, per poter godere dei colori, dei suoni e degli odori che mi circondano.

La mia vita sotto una prospettiva diversa.

Mi voglio bene e mi dedico un sorriso.

Oggi

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Up date 21.03.2010
L’irruenza fa parte di me. Frenarla sarebbe rinnegare il mio essere. Mi ero fermata per riflettere. Ho capito che chi non mi accetta così non sta cercando me.
Il cammino è lunga, ma la luce brilla sempre.
 
Io oggi sono così
Io oggi sono così

Ho deciso di vivere il mio oggi.

Ho capito che è necessario godersi i momenti per quello che di meraviglioso riescono a darci.

Pensare al domani non mi permette di essere felice oggi. Piccoli intensi momenti di felicità. Il mio oggi è fatto di emozioni, del cuore che mi batte forte, di brivido. Non so cosa ci sarà nel mio domani. Il mio oggi è fatto di ciò che mi fa stare bene. Un’escursione in montagna, un week end al mare, una passeggiata al parco mentre mangio il gelato con Alessandra, raccontare le mie pare mentali al Flautista, allenarmi in palestra, leggere, scrivere ciò che mi frulla in mente, uscire con i miei amici quando ho la luna giusta, combattere contro i mulini a vento. Telefonare alle amiche befane e far loro capire che tengo a loro anche se sono befane. Raccontare le mie storie strampalate a Matteo e sentire le sue che sono ancora peggio delle mie. Rincorrere un sogno, e poi fermarmi e chiedermi se è sogno o sfida. Sicuramente sfida, ma anche sogno e continuare a lottare contro i mulini a vento, coscente che sono mulini a vento.

Questa sono io nel mio oggi. Sono spontanea e naturale, ma cerco di frenarmi, perchè l’irruenza e l’eccessivo entusiasmo allontanano le persone a cui voglio più bene. Sono sempre io, ad emozionarmi davanti a un tramonto e fermarmi sulla spiaggia a guardare con gioia un bimbo dai capelli rossi che a fatica riesce a camminare. Sono sempre io. Semplicemente me stessa, che gioca a fare la dura, ma appena può si lascia andare e abbandona la maschera da guerriero. Non voglio cambiare. Vorrei solo riuscire a dominare il mio eccessivo farsi prendere, il mio irrefrenabile entusiasmo. In fondo anche io ho una dolcezza, anche se non mi vedo una persona dolce. Non sono facile, questo lo so.

Un sorriso

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Update: 12.11.08

Quando entro in ufficio e vedo musi lunghi penso che un sorriso non solo ci renda più belli ma infonda buon umore!!!

Già di problemi ce ne sono tanti e convivere con chi è sempre di cattivo umore non aiuta ad andare avanti.

Un sorriso per me stessa.

Un sorriso per chi mi sta intorno.

Un sorriso ci rende più belli.

Quando ero ragazzina, ai tempi delle superiori, mi piaceva molto la frase:

Sorridi anche se il tuo sorriso è triste, perchè ancor più triste del tuo sorriso triste è la tristezza di non poter sorridere.

Un sorriso per dire ciao a chi conta per noi.

Un sorriso per dire grazie.

Un sorriso per manifestare la nostra gioia, il  piacere per qualcosa che ci è stato comunicato.

Un sorriso per sentirci bene con noi stessi e con gli altri.

Un sorriso non ci costa nulla.