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Up date: 19 maggio 2010
Oggi come ieri in questo cielo grigio i miei riccioli svolazzano disordinati al vento dei miei pensieri. Ho provato emozione nel rileggere questo pezzo e ancora di più nel ripensarmi adolescente. Ho abbracciato forte quella ragazzina ribelle e le ho sorriso.
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10 dicembre 2009
Grigio, il cielo dei giorni scorsi. Leggera ed impalpabile la sottile nebbia. Aria pungente. Mi sono ritrovata spesso a pensare a me ragazzina, con i lunghi capelli disordinati, il viso sorridente e l’animo sotto sopra.
Ho visto una ragazzina dai riccioli disordinati, vestita a tutto punto, che in classe non smetteva mai di chiacchierare e che non faceva gruppo, ma era una gran casinista. Lei era lei. Non aveva bisogno di spalle o di adepti. Lei che dettava le sue regole e le sue mode. Leggeva Leopardi. Ascoltava Tozzi e Guccini e scriveva ovunque, sui libri, sulla carta igenica e perfino sul banco. Ricordo quel giorno che la prof. di Italiano le fece togliere con l’alcol a cui era allergica tutti i proverbi scritti sul banco con l’uniposca in tedesco. Ricordo i vari scioperi della fame che faceva per dimostrare che lei era forte.
Oggi in questa giornata di sole vedo quella ragazzina seduta sulla spiaggia, con un quaderno sulle ginocchia e una penna colorata, davanti al mare, con il cielo grigio a scrivere. Vedo quella ragazzina correre all’alba sulla spiaggia e poi tornare in albergo a piedi nudi e a fare la doccia quando gli altri dormono ancora. Vedo quella ragazzina sorridere per un regalo trovato sotto l’albero di Natale. Quel regalo era un diario, in cui scrivere tutti i suoi pensieri.
Ricordo quella ragazzina ridere tanto da non respirare più, sul pavimento della cucina con sua mamma e suo fratello, con le urla del padre dalla stanza accanto che non sopportava le sue risa e lei, che rideva ancora più forte. Quella risata e quel sorriso sono stati donati alla donna di oggi.
Se oggi avessi la possibilità di vedere quella ragazzina le sorriderei e le direi di non mollare. E se lei avesse la possibilità di incontrare me, sono sicura che mi farebbe un sorriso grande e poi mi direbbe: sei mitica.
Lei è li davanti a me, con un sorriso grande come la sua voglia di fare, rotto da una lacrima che le scende sulla guancia. Lei è li davanti a me e mi abbraccia forte.
Diemme ha detto:
Le piaceresti tanto. Soprattutto perché non hai mollato 😉
Monica ha detto:
Le tue parole mi hanno commosso.
balibar ha detto:
Queste belle visioni del passato non lasciano il segno dei legacci, anzi, hanno la pirotecnica spinta verso il futuro. Sorridente.
(Vergogna ame che son dovuto andare a vedere cos’è l’uniposca. 😀 )
Diemme ha detto:
Vedi a che servono i figli?
Monica ha detto:
Balibarino caro,
non sai cos’è l’uniposca? Rosa, di una mia compagna di classe e argento, di un’altra, perchè a me non li compravano, forse perchè sapevano che avrei fatto danni, che facevo con quelli degli altri.
Non sono incatenata al mio passato. Sono legata con i sorrisi del cuore e con le emozioni del cuore.
Non ho mai smesso di credere nel mio domani.
Mi è venuta l’idea di questo post ascoltando un’intervista di Tiziano Ferro.
Diemme ha detto:
@Monica: se mi avessi avvertito, magari lo facevamo in coppia, Monica ragazzina e Diemme ragazzina date alla stampa in contemporanea! 🙂
balibar ha detto:
Diemme è una replica a me?
Vuoi dire a sapere cos’è l’uniposca? 😉
Diemme ha detto:
Ebbene sì! 😆
Fra Puccino ha detto:
Eh, chissà come sarebbe incontrare il noi stessi del futuro, da bambini ma pure ora, ma non darei niente per scontato: una volta in una stazione ho visto un tipo e ho pensato “ma guarda sto cagaca**i come se la tira”, e poi mi sono accorto che quello in cui stavo guardando era uno specchio…
Monica ha detto:
Fra, carissimo,
ho sorriso leggendo le tue parole.
Io mi sono sempre piaciuta molto, anche da ragazzina. Oggi oltre che piacermi mi voglio anche molto bene.
La ragazzina di allora mi fa tenerezza.
La donna di oggi mi fa sorridere.
Continuo a piacermi.
alanford50 ha detto:
Che bella l’immagine della ragazzina che scrive ovunque, chissà perché le ragazze hanno un così forte bisogno di scrivere i loro pensieri e i loro sentimenti, chissà perché questo bisogno di bloccarli su di un qualsiasi foglio capace di contenerne il senso, troppe cose da dire e nessuno che sta ad ascoltare o anche solo in grado di capire, allora tanto vale esaudire quel bisogno di esternare incapaci di contenere cotanto dire, le ragazze scrivono, scrivono, scrivono, fiumi di parole che forse nessuno vuole od è capace di ascoltare comprendere, capire, o anche solo per fermare forse per sempre un loro dolce sentire che è anche vivere.
Boh! in fondo chi le ha mai capite le ragazze….ahahah.
Ciaooo neh!
Monica ha detto:
Alan,
scrivevo in modo disordinato, come ho scritto per una vita. Credevo negli ideali che inseguo ancora oggi. Avevo quell’aria tra il sognante sorridente e l’incazzoso che ancora oggi ho. Ieri il mio best friend mi ha detto che io ho l’anima nera, ho un animo dark. Ho riso per non so quanti minuti. Non so cosa volesse dire veramente ma mi sono scompisciata dal ridere.
Ancora oggi scrivo tanto e forse molto compresa non mi sento. Felice oggi come felice allora.
La rivedo, con i suoi riccioli disordinati
alanford50 ha detto:
Chiudo gli occhi e mi rivedo a camminare lungo un sentiero di montagna, uno dei tanti percorsi ed amati, immagine stupenda, la mente esplode insieme ai sensi, mi vedo inerpicarmi piano piano con il bastone fedele amico delle mie lunghe e molteplici camminate alpine, l’aria fresca ossigena i polmoni ed inebria i pensieri, man mano che salgo lassù in cima al sentiero in lontananza dove l’occhio appena arriva e il sentiero va a morire nel verde scuro del bosco, vedo un fanciullo venirmi incontro, stanco per il lungo percorso, lo vedo incedere sicuro e felice al punto che quando mi giunge al fianco mi guarda e mi sorride, un sorriso di altri tempi che mi rassicura, un sorriso carico di mille ricordi e speranze che sento in parte realizzate, e quando arrivo in cima a quel sentiero allora mi ricordo e riconosco di chi era quel volto fanciullo, era il mio, in esso mi rivedo e ritrovo bambino, allora complice forse la stanchezza ma anche la frescura che corre tra gli alberi e le foglie, mi sento comunque felice, perché so di avere fatto un buon e lungo cammino, quel sorriso del bambino mi rassicura, il sentiero è quello giusto e so che mi porterà lassù, fino in cima, o forse anche solo, fino a dove sarò capace di arrivare, ma mi sento tranquillo di avere scelto il sentiero più giusto.
Alanford50
rosigna ha detto:
bello questo post. A me quella ragazzina penso rimproverebbe di aver cessato di tenere un diario, di aver mollato, seguendo certe pressioni. … e vabbe’ …
@balibar: come non conosci l’uniposca?!?!?!?!
Monica ha detto:
Rosigna cara,
inizio da te. Io non ho mai avuto un diario. Ho scritto pensieri disordinati. E’ solo da quando ho un blog che tutti i miei pensieri disordinati hanno un ordine, ma rimangono pensieri disordinati al vento.
La vita ci porta a fare delle scelte. Io sono qui. Non ho mollato, ma rimango un’idealista con tanti ideali e poche concretezze raggiunte.
Oggi ho riletto quel post e mi sono accorta cher per la fretta non ho scritto un pezzo. Vado a correggerlo.
Un bacione
balibar ha detto:
Oh, io andavo di rapidograph, segni da 0.3 mm.
C’avevo la mania degli strumenti da disegno.
Io me le ricordo le ragazzine con i Px (le Vespe) con i parabrezza pieni di scritte “uniposcate”. Diari che erano più gonfi dei messali e tutti gli anni ’80 nei capelli.
Oggi non mi sembrano tanto diverse.
Diversi eravamo noi che venivamo prima. 😕
@MoniStella chi ha parlato di catene? Tutt’altro. 😀
Monica ha detto:
Balibar,
leggendo le tue praole ho rivissuto le lotte per avere il si, che poi hanno regalato all’alieno; il diario pieno zeppo di scritte, poesie ritagli che poi regalato clamorasamente via, i capelli erano talmente gonfi che potevano andare in vela…noi ragazzi degli anni 80…però niente pantanoli a vita bassa che lasciano vedere tutto, solo perchè non c’erano….e poi lo zaino di mandarina…beh farò un post dedicato agli anni 80.
Monistella, che bello, mi piace.
Catene, catene….
un bacio amico mio
kate ha detto:
Anch’io ho sempre scritto fiumi di parole ed ho sempre sognato e ricordato, se incontrassi la mia di bambina, le direi sii più forte e fatti rispettare perchè la tua vita se non lo facessi sarebbe dura e difficile…le direi costruisci la tua autostima perchè vali tantissimo e non credere a nessuno che voglia tarparti le tue bellissime ali.
Ma purtroppo non si torna indietro….un bacio Kate tvb
Monica ha detto:
E’ vero Kate, non si torna indietro, ma io sono contenta così. Non cambierei nulla di tutta la mia vita e dico nulla. Vorrei solo incontrarmi vent’anni fa. E vorrei che lei incontrasse me oggi.
Un bacio
Pingback: Io ragazzina « Diemme
Monica ha detto:
…domani ti leggo amica mia…oggi sono in prestito…bacio
kate ha detto:
Buongiorno di sole…un sorriso kate 🙂
Monica ha detto:
Prendo tutto il tuo sorriso di sole e lo faccio tutto mio. Ne ho un granidissimo bisogno. Grazie amica
arthur ha detto:
Arrivo in ritardo ma arrivo. L’avevo letto appena tu l’hai scritto questo tuo articolo e nel leggerlo ho pensato a com’eri ed anche che forse non sei cambiata poi per niente.
In genere, quando ripensiamo a noi bambini, il tempo proprio perché vuole essere indulgente, ci fa ricordare solo le cose belle, ma penso che tu le ricordi soltanto perché di quell’età hai saputo conservare il sorriso, la voglia di scuotere la testa con i tuoi riccioli disordinati, per continuare a vedere la vita con gli occhi teneri di chi si fida ciecamente della vita.
Ecco, io ti vedo così, e probabilmente se ti avessi conosciuta da bambina, ti avrei vista ancora così.
Monica ha detto:
Che belle le tue parole, Arthur. Io sono semplicemente me stessa, come quando avevo 15 anni. Ho ricordato la me ragazzina con il sorriso sulla labbra, ma ho ricordato fughe dal mondo, ho ricordato scioperi dalla fame, proteste in classe, ma le ricordo con tenerezza e con il sorriso.
Credevo negli ideali in cui credo ancora oggi. Ero viziata ma anche molto spartana. Avevo tutto ed ero consapevole di esserlo.
Un bacione amico mio. Ti voglio tanto bene, e lo sai.
Liviana ha detto:
Piccola Monica nella grande Monica, a te sorrido perchè percepisco la tua serenità e sento le tue risate a crepapelle….. Un sorriso anche per me 🙂
Monica ha detto:
Bella la scena della piccola Monica nella grande Monica.
Più che serenità, che al momento è ben lontana, è allegria e gioia innata. Fa parte del mio DNA. Spero però che torni presto anche la serenità.
Una risata per te, amica.
Diemme ha detto:
Ma tu guarda il caso, non ci posso credere! Non più di dieci minuti sono andata a ripescare il mio post “Io ragazzina”, ispirato da questo tuo (che infatti vi è linkato).
A me certe coincidenze fanno venire i brividi.
Luce ha detto:
La vita è fatta di segni e i segni portano notizie. I segni vanno colti e nella vita bisogna sorridere.
Le nostre strade si sono separate ma tu rimarrai nel mio cuore.
alanford50 ha detto:
“Oggi come ieri in questo cielo grigio i miei riccioli svolazzano disordinati al vento dei miei pensieri. Ho provato emozione nel rileggere questo pezzo e ancora di più nel ripensarmi adolescente. Ho abbracciato forte quella ragazzina ribelle e le ho sorriso.”
Bellissime parole che richiamano una dolce sensazione di nostalgico ricordo che sa di sano rimpianto, che in un passato ormai quasi remoto anche io descrissi in un post sul mio blog :
Il sentiero.
La mente esplode insieme ai sensi, mi vedo inerpicarmi piano piano con il bastone fedele amico delle mie camminate alpine, l’aria fresca ossigena i polmoni ed inebria i pensieri, man mano che salgo lassù in cima al sentiero in lontananza dove l’occhio appena arriva e il sentiero va a morire nel verde scuro del bosco, vedo un fanciullo venirmi incontro, stanco ma felice, lo vedo incedere sicuro e felice al punto che quando mi giunge al fianco mi guarda e mi sorride, un sorriso di altri tempi, un sorriso carico di mille ricordi e speranze che sento in parte realizzate, e quando arrivo in cima a quel sentiero allora mi ricordo e riconosco di chi era quel volto del fanciullo, era il mio, in esso mi rivedo e ritrovo bambino, allora complice forse la stanchezza ma anche la frescura che corre tra gli alberi e le foglie, mi sento comunque felice, perché so di avere fatto un buon e lungo cammino, quel sorriso del bambino mi rassicura, il sentiero è quello giusto e so che mi porterà lassù, fino in cima, o forse anche solo, fino a dove sarò capace di arrivare.
Alanford50
Ciaooo neh!
Luce ha detto:
Carissimo Alan,
le tue parole sono tuffi nel mio riflettere. Immagini splendide e i pensieri si rincorrono. Non ho rimpianto. Ricordo con tenero distacco, ma come tu un giorno mi hai detto con i ricordi non si cresce. Tengo tutto nel mio baule dei ricordi dentro il mio cuore.
Ti abbraccio amico mio Luce della sera
Alfonso Mormile ha detto:
E’ sempre bello avere ricordi. Io, come ho scritto da qualche altra parte, non ne ho. Anzi, uno solo. Ricordo un ragazzino costretto in un angolo ad aspettare che il mondo gli crollasse addosso da un momento all’altro. Alla fine è accaduto, ma i ricordi devono sempre essere per forza tristi? Almeno i miei si.
Un caro saluto.
Luce ha detto:
I ricordi fanno parte di noi. Noi siamo frutto del nostro passato. Anche tu mio carissimo Alfonso hai dei ricordi, solo che non vuoi che siamo luminosi e li tieni rintanati dentro di te. Ricordo quando passavi ogni giorno nel mio cielo. Ricordo quando ti messaggiavo pensieri in poesie. Ricordo il componimento a quattro mani in una serata di pioggia. Ricordo le chiacchierate piene di speranza. Speranza che tu hai soffocato nella nebbia. I ricordi ci sono sempre, anche se spesso non si vogliono ricordare.
I ricordi sono ricordi.
Ti abbraccio amico mio…