Questo racconto lo pubblicai mesi fa e poi l’ho tenuto privato. E’ un peccato. Voglio ripubblicare tutti i racconti che avevo scritto, perchè non è giusto che qualcuno mi chieda di tenerli riservati. Sono racconti del mio io fantastico. Lei posso essere io, puoi essere tu. Lui può essere chiunque e nessuno…
Quella sera si stava allenando come ogni sera, non curante di chi le stava intorno. Era tranquilla e rilassata nel suo completino rosa della Nike. Calzoncini corti e canottinera super attillata. I suoi lunghi capelli castani erano raccolti in due codini che le davano un aspetto sbarazzino. Fascino che trapelava dalla sua pelle, dai suoi occhi, dal suo sorriso serio.
Stava facendo gli addominali nella saletta dello stretching quando sentì occhi indiscreti su di lei. Non curante continuo’ ad allenarsi. Quando si alzò per sedersi sulla panca e fare i pesini per le braccia lui le si avvicinò.
Erano sere che lui cercava di avvicinarsi a lei, ma lei non sembrava interessata. Lei sembrava essere un gradino sopra a tutti coloro che le stavano intorno.
Quella sera invece lei, super effervescente, rimase a lungo a chiacchierare. I minuti volarono, ma poi, in un momento di timida emozione vedendo che qualcuno aveva bisogno della panca si volatilizzo’ salutando quell’incontro particolarmente piacevole.
Dopo averlo frettolosamente liquidato cercò di ricordarsi gli argomenti della conversazione ma era successo tutto così infretta che non le sembrava reale. Quanto sarà stata li con quell’uomo così affascinante? Si sorrise e cercò di toglierselo dalla testa.
La sera seguente entrò in sala pesi solo per salutare la sua amica Ilaria. Lei voleva andare in piscina. Lo cercò, ma non lo trovò. Delusa si recò nello spogliatoio.
Erano quasi le sette quando stava per lasciare la piscina, ma dalla vetrata che separa piscina e idromassaggio un volto misterioso la salutò. Dopo qualche istante era già sul lettino nel termarium a chiacchierare con questo uomo misterioso.
Lo sconosciuto era stato colpito dalla sua bellezza e dal suo fisico avvenente. Dopo aver chiacchierato con lei fu attirato anche dalla sua cultura e dalla sua simpatia.
Lei sembrò essersi completamente dimenticata che era già in terribile ritardo per un appuntamento e quando lui le chiese il numero di telefono lei rispose:
“Io non mi ricordo mai nessun numero, ma se mi ricordassi il tuo è destino che io e te usciamo insieme”
Lui glielo diede e lei cercò di ricordarselo. Ci sarebbe riscita? Non c’era numero che sapesse a memoria…il prefisso tim più diffiuso, l’età pensionabile delle donne, l’età del papà di lei, e per finire l’affito che pagava lui al mese…piccola grande sfida…
Era l’una e mezza di notte quando appena arrivata a casa lei gli scrisse: “ci sono riuscita?” e nel giro di un attimo lui le rispose:”pensavo che non mi avresti mai scritto”
e lei:”uomo di poca fede” e tra un messaggio e la’ltro si addormentarono.
Questa scena era ancora nitida nella mente di lei. Anni erano trascorsi da quel giorno, ma l’emozione di quei primi momenti era dentro di lei. Non l’avrebbe mai scordato.
Diemme ha detto:
I primi istanti… leggo questo tuo post e mi vengono in mente tanti primi istanti, i primi istanti di ogni storia, che rimangono sicuramente i più magici.
Un giorno forse li assemblerò: ma forse li terrò dentro di me, come una foto di una persona cara, che per altri è soltanto una foto, e per me magari la vita intera.
stellasolitaria ha detto:
I primi istanti non li dimenticheremo mai. Dentro il nostro cuore.
Questa è una storia e basta. Come ce ne sono tante in giro. E’ la storia di lui e di lei.
A preto amica
arthur ha detto:
Stellina, che brava che sei…
E già, i primi momenti sono difficili da dimenticare, anche se alle volte, rimangono tali, la storia se doveva esserci, non continua e allora è solo un tenero ricordo.
Diemme ha detto:
Neanche tenero direi: i primi istanti, quando poi si sa com’è finita, fanno male da morire.
E poi, ci si sente anche ridicoli al ricordo di quando si guardava a quei momenti con tenerezza e commozione.
stellasolitaria ha detto:
Arthur,
grazie x i complimenti.
Ci sono persone che non dimenticheremo mai. Ci sono storie che era destino non fossero storie, ma solo polvere di stelle. Ci sono persone a cui siamo legate per l’eternità.
Sono emozioni che vivono dentro di noi, con una lacrima o un sorriso, sono li dentro di noi.
Un abbracio Ste
stellasolitaria ha detto:
Diemme cara,
ci sono cose che iniziano e poi finiscono e cose che non iniziano nemmeno. Tutto rimane nel nostro cuore.
Tenerezza forse abbraccia questi emozionanti ed elettrizzanti momenti, oggi che sono custoditi nel nostro cuore.
Tutto quello che ho fatto per amore o amicizia l’ho fatto spinta dal cuore. Non rinnego nulla. Non porto rancore verso chi non ha voluto giocare con me.
Lui e lei si amano, ma lui è troppo concentrato su se stesso e sui proprio problemi per rendersene conto. Lei ha deciso: non è cosa. Ma l’uno è il tassello mancante dell’altro. Forse un giorno se ne renderanno conto, forse.
kristalia ha detto:
… e proprio su quei primi istanti, talvolta, costruiamo impalcature destinate a crollare.
I primi istanti, quelli ai quali ci aggrappiamo quando ci perdiamo nella storia.
Eppure… in quei primi istanti, a volte, c’è scritta la fine. Solo che il cuore non ha occhiali.
Bello, Stellina. Un racconto delicato, eppur profondo nel mettere a nudo le personalità.
Mi piace.
Kristalia
Diemme ha detto:
Quant’è vero, Kristalia, quello che hai detto! Quante volte, se riusciamo a essere onesti con noi stessi, riusciamo a vedere la parola fine proprio in quel primo incontro, esattamente in quei primi batticuori…
stellasolitaria ha detto:
Kristalia,
i primi istanti sono un punto di svolta con il nostro passato. Abbiamo bisogno di guardare cio’ che c’è intorno a noi con occhi nuovi e sentire una nuova musica.
Mia mamma dice spesso che ci sono storie che non dovrebbero nemmeno iniziare. A volte pero’ abbiamo il bisogno di crederci e di vedere cio’ che in realtà non è. Se indossassimo i famosi occhiali non inizieremmo proprio nulla. A volte pero’ preferiamo lasciarli nella borsa.
Sul nulla vogliamo costruire un castello e poi quando all’improssiso cade e noi sotto è una tragedia.
Un racconto nato dal cuore.
Un racconto che esprime il mio animo.
Sono felice che ti piaccia.
Un abbraccio a te nuova amica
P.s. mi devi spiegare x’ non riesco a metterti nel mio blog roll.
stellasolitaria ha detto:
Diemme,
il fatto è che pero’ noi a volte abbiamo un enome bisogno di dire INIZIO, abbiamo bisogno di alzarci al mattino con un sorriso nuovo e grande.
Il cuore che ci batte forte, un nome che ci gira in testa, la voglia di tornare ad amare.
Ecco perchè spesso non vogliamo vedere la realtà come realmente è.
Un abbraccio amica mia
Alfonso Mormile ha detto:
Bella questa storia, ordinaria quanto basta e invidiabile per il finale. Ricordare a memoria un numero di telefono è una grandissima sfida, io non ci riuscirei nemmeno se mi offrissero un milione di euro.
Però mi sorge una domanda: “come mai ti è venuto in mente di tirare fuori questa storia”?
stellasolitaria ha detto:
Alfonso, è una storia. Come però dicevamo tempo fa io e te, i racconti anche se non sono autobiografici parlano di noi. Sono nostri e in qualche modo ci rispecchiano.
Orinaria forse si. Lei è una lei che lotta per essere normale, e in questo mi rispecchia molto. Anche la memoria ha in comune con me.
Nei miei racconti fantasia e realtà si abbracciano in abbracci morbidi e colorati. Le cose succedono, non sempre sono studiate a tavolino. Questo è un frammento di verità. Sai, incontri qualcuno, ma non senti che non è il momento, però sei affascinata e allora crei un barbatrucco: se deve essere sia e in questo caso non è stato e parlo della mia vita, non del racconto, ma il numero me lo sono ricordato.
Qualcuno si era riconosciuto. Quel qualcuno che in realtà mi ha ferito prorondamente. E ora ho deciso di ripubblicarli perche solo qualche frammento è verità, il resto è semplice sentimento fantastico.
I tre racconti sono collegati tra loro e sicuramente ne scriverò degli altri, sempre intrecciati a questi tre.
Un abbraccio
balibar ha detto:
Mi metto qui, cara Stellaretta (arriverà il giorno che la pianto con i nomignoli), perché i tuoi racconti sono tutti belli.
Sai, su di me hanno più l’effetto di sollevarmi e portarmi via, invece di scatenare il frullare delle mie rotelle (sempre meno fluide ).
Rispetto all’amicizia mi sembra che tu abbia raggiunto una chiarezza invidiabile.
E di amici ordinari (ma quando mai) o speciali immagino tu ne abbia una bella collezione. Preziosi quelli che ti mostrano nuovi colori fin’ora a te sconosciuti.
Credo che abbia una capacità particolare a metterti in posizione di ascolto. Certo che prima bisogna conquistarti.
Eppure c’è un filo di amarezza che scorre in sottofondo. Penso che ti sentiresti pronta a dare una chance in più a qualcuno.
Ma tu sei brava, attenta a non scivolare dal desiderio al bisogno.
Continua a lasciare i pori della tua pelle aperti e, anche se non è primavera, il vento ci soffierà attraverso qualcosa.
Ho l’impressione che sotto certi punti di vista sia piuttosto esigente con te stessa.
Pensi di esserlo con gli altri, in particolare in amore? (domanda neutra)
Un abbraccio
stellasolitaria ha detto:
Balibarino carissimo,
inizio ad apprezzare i tuoi commenti un pò qui, un pò la. E in quanto ai nomignoli sono tutti stellari.
Questi racconti, a cavallo tra realtà e fantasia, sono stati scritti tanto tempo fa, almeno io mi ricordo così. Frammenti di vita e frammenti di fantasia.
Quando li ho scritti avevo qualcuno in mente, che mi ha fatto tanto male, ma forse io me ne sono fatta fare. Queste cose però le si capiscono solo a posteriori e dopo che il male ha fatto emergere il bene, e forse a volte non ci si arriva mai.
Amicizia è un sentimento per me, è un susseguirsi di emozioni e ho amici splendidi. Sono esigente verso gli altri, ma in primis verso di me.
Ho capito che nella vita è un dovere verso se stessi oltre che un diritto stare bene, e io non voglio più combattere contro i mulini a vento. Le trappole di cristallo in cui ci rinchiudiamo sono opera nostra.
In amore ho sempre scelto uomini per cui la trappola di cristallo era in cemento armato, forse perchè in fondo volevo stare da sola.
Ora il mio essere esigente è alle stelle, da cui il mio cielo.
Ti abbraccio e ti aspetto presto tra le mie nuvole.