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18, 4D, AIUTO, AMORI, ANDARE AVANTI, ANDARE OLTRE, LUCE, OSSESSIONE, PAURA, PENSIERI, PORTA, SOLITUADINE, STORIE, UN NUOVO INIZIO
La notte è ormai scesa
il suo magico buio
avvolge anima e corpo
Chiudi quella porta
l’ora è giunta
porta che separa il nostro ieri dal nostro oggi e dal nostro domani
La notte è ormai scesa
non sorgerà il nuovo giorno
se quella porta non verrà chiusa
Non ci saranno più sorrisi
ma solo lacrime
e odore di chiuso nella tua stanza
Chiudi quella porta
e lascia che aria fresca entri
dalla finestra che aprirai sul mondo
lascia che il nuovo giorno
entri dentro di te
Ricordi rimarranno nel tuo cuore e nella tua mente
ma il nuovo giorno entrerà dentro di te
con tutto il suo splendore
La luce risplenderà dentro di te
tandream ha detto:
Chiusa una porta bisognerà aprirne un’altra, o perlomeno, far entrare un po’ d’aria dalla finestra.
Abbiamo tutti bisogno d’ossigeno. : )
Monica ha detto:
Benvenuto nel viaggio della mia anima. Non tutti siamo in grado di chiudere una porta. Tenerla socchiusa è un legame con il passato. Di cuore auguro a chi sta in questo limbo di riuscire a chiuderla per sempre.
A presto Monica
alanford50 ha detto:
E’ da un po’ di tempo che leggo segni di bisogni di chiusura, non ho compreso se verso qualcuno o qualche cosa, o entrambe, ma non vedo segni di negatività, molto curioso, anche il richiamo al buio ed ai colori grigi, anche in questo non c’è negatività,significa che probabilmente sei forte di carattere, ti conosco troppo poco per poter dare un senso a questi eventi, quindi come sempre mi rifaccio unicamente al senso che le fredde parole mi regalano.
Nella tua risposta a Tandream leggo che auguri a chi si trova in quel determinato limbo di riuscire a chiudere per sempre quella porta, io per indole e carattere sono sempre stato propenso a non chiudere mai del tutto le porte, ma lasciarle sempre leggermente socchiuse, altrimenti si finisce nel bene e nel male di dimenticarsi quello che la porta racchiude, per questo sono propenso a lasciare sempre un piccolissimo spiraglio di luce tra i due mondi divisi da quella porta, così tanto da poter alla bisogna tornare a dare una sbirciatina, se non altro per non dimenticare quello che è stato e che è successo, il non riaprirla quella porta poi sta unicamente a noi ed alla nostra coscienza, intelligenza, capacità e volontà, quindi non deve mai spaventare quella porta socchiusa, anche perché in verità non esiste porta che non possa più essere riaperta, quindi il consentire le sporadiche occhiatine lo ritengo senz’altro salutare per quello che rappresenta il dopo, il domani, il futuro e poi a me personalmente probabilmente spaventa di più la porta chiusa che non quella socchiusa, dietro ad una porta chiusa non si sa cosa succede e con estrema facilità ci si dimentica quello che è successo e questo lo ritengo poco utile, al punto che ci porta a non riuscire a vedere quello che sarà il nostro domani perché gli si regala troppa importanza e in più la capacita dell’ieri che condiziona il domani, mentre l’ieri deve essere sempre visibile per poterlo utilizzare come punto di spunto per migliorare e per non commettere gli stessi errori nel domani, ma chiudere la porta significa crearvi dietro una specie di mostro, la libertà la si ottiene con l’apertura incondizionata verso quello che è stato, che è e che sarà, no ostacoli no limiti, solo così ci potrà essere una vera apertura al nuovo che si spera possa essere migliore di quello che si è lasciato alle spalle, anche se non esiste regola che lo avvalli, tutto può essere ripetuto all’infinito, dipende dalle circostanze e dalla nostra volontà e capacità.
L’aria fresca che tu auspichi può entrare comunque, sia che quella porta rimanga socchiusa oppure no, l’importante è come giustamente dici tu si lasci entrare il nuovo giorno dentro di se con tutta la sua luce.
Perdona il mio volo pindarico, ma questo mi hanno suggerito le tue parole.
Ciaooo neh!
Monica ha detto:
Carissimo Alan,
per quel poco che mi conosci tu hai imparato a conoscermi, leggendo nelle mie fredde parole, tu fermo ad osservare il tuo fiume che scorre. La mia forza è forse, solo un miraggio, di una giovane donna che crede in quello che fa, crede in un Dio buono e generoso sopra di lei.Il grigio è il colore amico della mia anima. Grigi sono i miei pensieri, luminosi ma grigi. Essere e non essere. Affermare e negare, l’antico dilemma. Non c’è mai stata negatività in me. Qualche lacrima nel corso della mia vita, e poi subito un grande sorriso. Non credo nelle porte socchiuse, che anch’io un tempo ho voluto non chiudere, e ora non capisco il perchè. Chiudere non vuol dire rinnegare ciò che è stato, vuol dire separe il nostro ieri dal nostro oggi. Auguro a chi è nel limbo di riuscire con forza e coraggio a chiudere quella porta, con tutto il bene che posso volergli-le.
Un abbraccio ad entrambi
4D ha detto:
…splendida.
Monica ha detto:
Felice che tu l’abbia compresa. Solo tu la puoi comprendere veramente…
marta ha detto:
Wow!!! bellissima… mi ricorda proprio tutte le sere che chiudo la giornata, in qualsiasi modo sia andata, con della musica. Mi è piaciuta moltissimo, m’ha anche commosso! Grazie per le belle poesie…
Monica ha detto:
Questa poesia è forse un pò cruda, ma felice che ti abbia trasmesso emozioni. Un abbraccio di luce in questa giornata grigia. Ciao Stellina
4D ha detto:
….oh Monica…
Monica ha detto:
Oh D.D:D:D:
4D ha detto:
……..
Monica ha detto:
Porta chiusa per sempre.
4D ha detto:
….un muro divide la certezza di essere se stessi dalla quotidiana verifica dei propri errori…..eroi per un giorno….la felicità calibrata per essere gustata interamente nella sua totalità solo per un lungo istante, per poi essere perduta e divenire esclusivamente un ricordo, un rimpianto, di ciò che poteva essere e non è stato…
Gli eroi vivono per sempre, come spiriti di Luce che brillano nella memoria…e quel muro tetro e grigio, quei fucili che spiano dall’altra parte, non potranno mai far loro alcun male….mai!
Paolo ha detto:
“….ma allora è stato tutto uno scherzo?”…L’altro era di fronte a lui e annuì col capo. La sua espressione era seria. Ma piena di pietà verso di lui, che aveva disperatamente creduto per un lungo anno che fosse tutto vero. Voleva piangere ma non ci riuscì. Allora iniziò a ridere nervosamente. Poi si placò, si guardò intorno, ringraziò l’altro, fosse un angelo o un demonio poco gli importava in quel momento. Si strinse nelle spalle e riprese quel diamante che l’altro gli porgeva con la mano sinistra. Lo prese con la sua mano destra e se lo rimise in tasca. quindi tornò da dove era venuto, camminando nella notte verso casa. E voltandosi per un secondo capì che aveva parlato col Destino.
Paolo ha detto:
Porta chiusa. Buon viaggio.
Paolo Erre ha detto: