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AMICIZIA, EMOZIONI, IL BENE PIU GRANDE, LUCE, PAURA, PENSIERI, RIFLESSIONI, RISPETTO, SENSAZIONI, SOLITUDINE, SORRISO, STELLA SOLITARIA, SULLA STRADA GIUSTA
Carissimo amico mio,
il destino ha voluto che le nostre strade si incrociassero, in una giornata di pioggia, e dopo poco il sole ha iniziato a splendere nell’universo. I nostri pensieri ci hanno tenuto compagnia in giorni di sole, in serate di pioggia. La cosa certa e che io e te c’eravamo.
L’amicizia va oltre lo stare bene o lo stare male. Amico è colui che sa farsi invisibile quando è necessario, ma l’altro sa percepire la sua presenza. Lui è li.
Nei momenti difficili si tende ad allontanare chi ci vuole bene. Il mondo sembra sgretolarsi e noi siamo dentro quel mondo.
Una luce, se pur flebile, splende sempre. L’amore, l’amicizia, la fede, la speranza, la tengono viva. Quella luce ti scalda il cuore.
Io sono qui. Non voglio imporre la mia presenza, ma sappi che io ti sono accanto.
Un sorriso di luce al mio amico speciale.
P.s. l’amicizia vera è meglio di ogni amore…
Alfonso Mormile ha detto:
Fortunato il tuo amico ad avere un’amica come te… lo invidio.
stellasolitaria ha detto:
Anch’io Alfonso invidio un pò lui….vorrei anch’io amica come me!!!
Diemme ha detto:
🙂 Sicura di non averla???
Alfonso Mormile ha detto:
Io cerco da una vita un amico come me… ca’ imma fa? 🙂
Stellasolitaria ha detto:
Grande!!!
Stellasolitaria ha detto:
P.s. della stessa pasta!!!!
Stellasolitaria ha detto:
Mitico Alfonso!!! Possiamo creare un club!!! Maestrisia anche tu sei dei nostri vero???
Diemme ha detto:
Anch’io nella vita ho avuto (ho) amici così, reali, virtuali… silenziosi, oppure chiassosi, a seconda del momento.
Oggi sto elaborando una perdita importante, e spero di uscirne quanto prima: grazie a te e ad Alfonso per la vostra amicizia, preziosa in questo passaggio pieno di amarezza.
Diemme ha detto:
Stella, scusa la comunicazione privata qui, ma non sono più sicura ormai che tu riceva la posta. Ti ho mandato un’e-mail sulle case dell’Aquila, fammi sapere se l’hai ricevuta.
Alfonso Mormile ha detto:
Grazie a te per l’amicizia virtuale di cui mi hai deliziato e grazie a Stella per le belle parole che leggo sul suo blog, a chiunque siano indirizzate, fanno bene anche a me.
Le perdite, cara Diemme, si elaborano e si trasfigurano in ricerca… ovvio che il dolore all’inizio può essere un impedimento.
Ti auguro di restare sempre te stessa perchè, a volte, la contingenza ci obbliga a virate improvvise.
Stellasolitaria ha detto:
Alfonso,
le mie parole vengono dal mio cuore. Sono felice che ti aiutino. Il mio è un cielo o no? e nel cielo si è tutti più buoni. Le parole che invece scrivo nella tua casa sono dedicate solo a te.
Grazie a te e a Diemme per la vostra amicizia, e a tutti i miei splendidi amici blogger.
Un bacio di luce
Diemme ha detto:
Quando una nave vira, rimane sempre la stessa nave: fare delle virate improvvise e rimanere se stessi non sono due fattori incompatibili.
Questa la dedico a chi si impegna a cercare una seconda chance:
Alfonso Mormile ha detto:
Cambia la meta e la rotta… 😛
Stellasolitaria ha detto:
…ma tutti questi complimenti mi fanno diventare rossa!!! Ma avete mai visto nel cielo una stella rossa???
Stellasolitaria ha detto:
Diemme, ma se fai così mi fai emozionare e poi se divento rossa che succede??? Io di stelle rosse non ne ho mai viste….
alanford50 ha detto:
Un post molto bello, lirico nella sua forma espressiva, mi ha fatto ripensare a quei pochi veri amici di gioventù persi lungo i sentieri del mio vivere, tra le tante cose che ci hanno unito, ricordo la grande capacità di vivere i reciproci silenzi e la grande capacità dell’accettazione del monotono quotidiano, le lunghe sere passate seduti sullo schienale di una panchina ad ammazzare la noia e a fumare sigarette, il raccontarsi, il ripetersi, lo scambiarsi l’immancabile cicca fino all’ultima tirata prima del filtro, per poi gettarla con un gesto liberatorio e repentino, sere svendute, consapevoli che comunque la sera dopo quelle sensazioni sarebbero state ripetute, ci bastava poco, una qualsiasi cavolata, una spinta, una pacca sulla schiena, mille parole che parlavano di sogni e incredibili desideri, fino al saluto finale, uno sguardo e l’immancabile sorriso che ci portava dritti fino al puntuale immancabile domani.
Cari amici di un tempo perduto, cari amici persi nel tempo, sono sicuro che ognuno nel proprio vivere e come se fossimo sempre stati comunque fianco a fianco.
Stella grazie per questo spazio regalato al ricordo.
Ciaooo neh!
Diemme ha detto:
Ecco, è una congiura. Ieri Stella, sebbene animata dai più alti sentimenti e dalle più nobili intenzioni, ha lasciato su un blog un commento in cui auspicava a una riappacificazione che, per i motivi descritti da Alan nelle sue parole di un tempismo e di una pertinenza per me inquietanti, è stato per me fonte di tanta angoscia.
Sono qui dopo una notte insonne, dolori lancinanti per quella promessa impossibile, come ad un anziano alla fine dei suoi giorni cui si risbandiera davanti agli occhi la promessa di una novella giovinezza, o il malato terminale cui si ripromette una guarigione improbabile.
Alan scrive “il raccontarsi, il ripetersi, lo scambiarsi l’immancabile cicca fino all’ultima tirata prima del filtro, per poi gettarla con un gesto liberatorio e repentino, sere svendute, consapevoli che comunque la sera dopo quelle sensazioni sarebbero state ripetute, ci bastava poco, una qualsiasi cavolata, una spinta, una pacca sulla schiena, mille parole che parlavano di sogni e incredibili desideri, fino al saluto finale, uno sguardo e l’immancabile sorriso che ci portava dritti fino al puntuale immancabile domani.”
E poi c’è una cicca che si butta a terra prima di passarla all’altro, o viene ceduta a un passante piuttosto che te, e un precipizio fino a un saluto finale che è più finale degli altri, che non ha ” l’immancabile sorriso che ci portava dritti fino al puntuale immancabile domani”.
C’è quel saluto senza più domani.
C’è quel “Perché?” a cui non darai mai una risposta.
Allora, arriva il punto in cui vuoi chiudere quel ricordo in un cassetto, e buttare la chiave non basta, rompi quella serratua a martellate affinché non si possa più aprire…
Stellina, te ne prego, non cercare fabbri per me… 😦
alanford50 ha detto:
@DIEMME
Mi dispiace averti provocato anche se ovviamente in modo assolutamente involontario simili sensazioni, non era mia intenzione, ed io lo so che questo tu lo sai, non conosco la tua storia, ne la fonte di cotanto dolore, è evidente che tutto è ancora fresco, troppo recente, tanto da non avere dato al tempo di rimettere le cose al posto giusto, in modo da concederti una visione meno dolorosa e probabilmente ingiusta, l’unica cosa che mi sento di dirti, pur non conoscendo il tuo arcano è proprio di non chiudere a chiave quel ricordo in un cassetto, fai in modo che quel ricordo possa essere a tua volontà ripreso,ovviamente quando il tutto farà meno male, perché quel ricordo ha ancora molto di bello da dare, fai in modo che quel dolore, quel ricordo,assuma toni più benevoli nei tuoi confronti, sicura che se di amicizia si parla, amicizia per sempre resti, al di la delle nostre azioni, non sempre le più giuste, regalati un perdono, che dall’altro personaggio della storia sicuramente c’è già stato, perché se di amicizia si parla di perdono non c’è bisogno.
Ognuno di noi si abbandona al proprio vivere, nel farlo ogni tanto ci si dimentica delle cose e delle persone importanti, o molto più semplicemente ci si trova costretti a farlo, ma è così per tutti, quindi questo in parte redime il gesto, e se di amicizia si parla il sorriso puro ed innocente non verrà mai negato, perdona e perdonati, e abbandonati a ricordare quello che di bello c’è sicuramente stato, l’ieri è ieri e non può più essere vissuto, ma sicuramente cullato nell’armonia dei ricordi più belli che hanno contribuito a renderti sereno il vivere.
Ricorda e contraccambia l’ultimo sorriso, un buon modo per non concedere al tempo di portarsi via un ricordo bello e ancora vivo.
Ciaooo neh!
Diemme ha detto:
Caro Alan,
chi dice che il passato non può cambiare dice una gran boiata. Le cose poi non hanno tanto valore in sé, il valore glielo dà il cuore e l’intenzione delle persone: come si suol dire, di ogni cosa, bisogna vedere come si fa e perché si fa.
Se si cambia la chiave di lettura, cambia anche il passato. Oggi, mentre andavo a trovare mia madre, mi sono ricordata di quando gli dicevo che sua madre aveva fatto veramente un buon lavoro, e lui mi rispondeva che la mia l’aveva fatto di gran lunga migliore però poi… però poi…
… no Alan, quei ricordi vanno chiusi in un cassetto a doppia mandata, poi chiamato un rigattiere e fatto portare via tutto il comò.
Non è una lite che mi porta a cambiare idea su una persona: io con mio padre ho litigato tutta la vita, e l’ho sempre ritenuto un uomo straordinario, con certe persone non litigo mai, cionondimeno le ritengo mezze calzette; la lite alla fine è un modo per comunicare, per dire “quello che ti sto dicendo per me ha priorità dieci”, ma non cambia l’opinione sulla persona. L’opinione la cambiano i fatti, l’osservazione di tante cose, il mettere insieme i pezzi del puzzle, iniziare a intuirne il disegno, per poi vedere che tutto fa quadrato.
La lite serve ad aprire gli occhi, nel bene nel male.
A farti apprezzare chi al rapporto ci tiene e tenta di recuperarlo.
A farti disprezzare chi non ha intenzione di cambiare una virgola del proprio comportamento per andare incontro all’altro e allora, questo rapporto con l’altro, non ha diritto ad averlo.
Io quei ricordi non devo recuperarli. Erano tutti finti. Era solo un gioco in cui ho fatto la parte magari della scacchiera e non della pedina, ma sicuramente non della persona, quale invece sono.
Ci sono film che vale la pena di rivedere cento volte. Altri no.
Io, questo film, non lo voglio più rivedere.
alanford50 ha detto:
@DIEMME
Mi scuso ancora se ho cercato di interpretare quello che in fondo non mi compete, avevo letto il tuo commento e non conoscendoti, gli ho attribuito una certa chiave di lettura, che ora si è dimostrata assolutamente sbagliata, mi sono limitato a leggere le tue parole, senza conoscere quello che le dava il senso, ora capisco, ora comprendo di aver letto cose che non appartenevano al giusto, circa le tue parole dell’ultimo commento, a chiusa di questo mio intervento posso dirti una mia verità (valida unicamente per me) , ho passato la vita ad attribuire colpe a persone che non sono riuscite o non hanno saputo capire quanto avevo bisogno delle loro parole e del loro sostegno, ebbene, ora il tempo a chiuso a doppia mandata quel cassetto pieno di tanto rancore, ora che il presente non mi consente più il perdono, capisco quanto è stato irrimediabilmente perso, fino a farmi ammettere che se fosse possibile oggi farei io quei passi verso di loro.
Ecco perchè mi sono permesso di consigliarti di non chiudere a doppia mandata quel cassetto, lascialo chiuso, questo si, con tutto il suo doloroso contenuto, ma non toglierti la possibilità di poterlo riaprire, finche il gesto ti sarà concesso.
Ovviamente lungi da me la volontà di entrare nel tuo privato e nel tuo spazio intimo.
Ciaooo neh!
Diemme ha detto:
@Alan. Ma io non ho rancore, e anche questo è iniziato a scomparire dopo aver chiuso il cassetto, dopo avere spogliato le persone del ruolo amicale che ero convinta vestissero.
Non ho rancore, questo te lo posso assicurare, sto ricollocando tutto al suo posto. Le persone hanno il potere di farti del male perché le ami, è questo che rende taglienti le loro lame: quando non le ami più, piano piano quello che fanno non ti fa più male, e dopo un po’ che non senti più dolore dimentichi tutto, e non senti più neanche il rancore, la delusione, l’amarezza… allora sì, puoi pure riaprire quel cassetto, per trovarci abiti non più della tua taglia, orpelli non più adatti alla tua età, parole che non hanno potere su uno stato d’animo completamente diverso.
Fare il primo passo? Credi che non ne abbia fatti? Credi che abbia lasciato andare così, a cuor leggero, un amico tanto importante?
No, ti posso assicurare: è per questo che all’amarezza non si accompagna nessun rimpianto. E’ per questo che non voglio più rivedere quel film, non è il fatto che possa essermi piaciuto o meno, è che ormai l’ho visto 100 volte, sempre con lo stesso epilogo, le stesse modalità…
Ieri sono andata a trovare mia madre (diciamo che sono “dovuta” andare”): erano mesi che non la vedevo, e non mi mancava per niente. Ho riaperto quel cassetto, e non ci ho trovato nulla di diverso da quello che mi aspettavo: semplicemente, ho preso atto che non aveva più potere di farmi male.
Certo, tolto il dente tolto il dolore, ma quando vedi un sorriso senza un dente ovvio che la mancanza è palese: ma, col dolore, non vedi nessun sorriso.
Diemme ha detto:
Errata corrige: ieri non ho aperto “quel cassetto”. Il cassetto con su scritto “mamma” ovviamente è un altro. 🙄
kate ha detto:
Diemme non so cosa ti sia accaduto anche se un pò lo immagino…per favore fatti forza, e se hai bisogno scrivimi…un’abbraccio forte forte kate
Diemme ha detto:
@Kate: tranquilla Kate, ormail il peggio è passato. Qui a Roma c’è un detto che dice “La coda è la più dura da scorticare”, e io sto scorticando la coda. Tutto qui.
Un abbraccio a te, e fammi sapere come stai 😉
arthur ha detto:
No, non credo che l’amicizia vera è meglio di ogni amore, le due cose sono troppo diverse anche soltanto per paragonarle.
E poi sorrido su quello che hai detto, cioè che vorresti un’amica come te… 🙂
Stellina, Stellina… 😉
Evvabè, faccelo conoscere ‘sto amico, eddai!!!
Stellasolitaria ha detto:
Perche tu Arthurino non vorresti un amico come te??? Noi creiamo un club! Alfonso è il primo iscritto, dopo di me. Tu no???
Io credo che l’amicizia sia il sentimento migliore, se è vera non finisce mai. Non credo putroppo nell’amore per sempre…
Il mio amico è nel mio cuore.
Un bacio
spaziocorrente ha detto:
Molte volte scorgiamo nei visi un amore, o magari speriamo che sia tale, ma solo raramente ci è data la possibilità di osservare gli occhi di un amicizia.
Un dono a cui anelano molti, a volte più di un amore,
che poi è solamente un’altro modo di amare.
Ciao Stella, che il tuo amico possa leggere le tue parole.
Stellasolitaria ha detto:
Mio carissimo Spazio,
conserverò le tue parole tra i ricordi più cari (ce ne sono tanti ultimamente).
Non so se il mio amico leggerà le mie parole. Sta attraversando un momento difficile e io vorrei essergli vicino, ma le parole sono tutto quello che ho.
Un abbraccio a presto
Stellasolitaria ha detto:
Diemme e ALan, vi dedico la mia pausa pranzo
stellasolitaria ha detto:
Carissima Diemme e carissimo Alan,
ho letto il vostro scambio tutto ad un fiato, ma richiedeva tempo, per pensare, per riflettere.
Io da sempre sono convinta che noi siamo quello che siamo grazie al nostro passato, e passato sono lacrime e sono sorrisi, sono sole e pioggia. I ricordi, le emozioni fanno parte di noi. Non credo nel chiuderli con doppia mandata. Loro sono dentro di noi.
Anch’io ho avuto rapporti finiti, storie o amicizie, senza un perchè. Anni fa, stavo preparando la tesi, la mia migliore amica è sparita nel nulla dicendo ad altri che l’avevo offesa. Non avevo mai detto ad altri cosa che non avessi detto mille volte a lei: che doveva pensare con il suo cervello. Oggi lei è mogllie e madre frustrata (e il moroso l’ha conosciuto grazie a me). Io oggi sono single ma con una vita piena e soddisfacente e il mio cervello, nel bene o nel male, sempre in funzione.
Diemme, non certo Fabbri per te. Non è il mio stile, lo sai. Ma tutti e due siete ancorate sulle vostre posizioni e soffrite entrambi.
Un abbraccio Diemme e Alan, grazie di esserci.