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Domenica pomeriggio. Aria di campagna. Verde e tranquillità intorno a me. Seduta sul dondolo tra le pagine di un romanzo di Jefery Deaver e uno degli ultimi numeri di A, vengo attirata dal titolo di un articolo:

Fatti mandare dalla mamma ad incastrare un miliardario

Io, sarò un’inguaribile romantica, che vive nel mondo di Alice ma il cuore mi si è riempito di tristezza.

Storie di giovani donne a cui le madri hanno insegnato a scegliere le amicizie e gli amori giusti, dove giusto equivale alla classe sociale, al conto in banca. Storia di una studentessa di 24 anni che appena adolescente era autorizzata a frequentare un dentista con il doppio dei suoi anni. Eh si perchè se lei usciva con lui poteva star fuori tutta notte, se usciva con i suoi coetanei doveva rientrare per le dieci. Storia di una ragazza che poteva anche farsi le sue scopate in giro e lei, la madre, la copriva, ma il fidanzato era il dentista. Ora, questa ragazza, frequenta un fantino, ma nel fine settimana se la fa con un giocatore di serie B. E il fantino nell’we gareggia. E poi, questa ragazza, dice che le ipocrite sono le ragazze come me, che dicono di avere dei principi rigidi. E quando le conoscenti le dicono che è una zoccola sei è orgogliosa di quello che fa e compatisce le persone come me.

Ancora più triste la storia di una ragazza oggi 29 enne che da ragazzina molla scuola e famiglia. Cerca di andare avanti con le sue forze quando un giorno incontra un ricchissimo libanese che le fa regali mozzafiato: casa a Roma, BMW, viaggi e carte di credito. Un tacito accordo: lui crede alle bugie di lei, lei non fa storie se lui ha figli o è sposato. Tutto fila liscio fino a quando lei lo molla. La madre di lei complotta con lui per farli tornare insieme (e si i favori di lui sono tanti, ha persito fatto assumere il padre architetto della ragazza) facendo il doppio gioco con la figlia. Lei torna con lui il tempo necessario per far licenziare suo padre e poi rompe definitivamente i rapporti con la famiglia. Fidanzato libanese ufficiale e poi flirt a destra e a sinistra. La vera tristezza è: la gente mi critica, ma io non capisco x’? Datemi un buon motivo per smettere e fatemi capire cosa c’è di sbagliato.

Noi siamo quello che i nostri genitori ci hanno insegnato ad essere. Noi siamo lo specchio del nostro cuore e della nostra anima. Noi siamo i principi in cui crediamo.

Ringrazio Dio di avere i genitori che ho. Ringrazio Dio per essere quella che sono oggi (con ampio margine di miglioramento)

Questo articolo mi ha fatto rabbia, per i cuori aridi che vi ho letto, per la cattiveria che leggo in parole dure e crude. Questo articolo mi ha fatto male per lo squallore che ci circonda. Questo articolo mi ha fatto riflettere su quello che sono io.